Soufra, il documentario sui campi profughi prodotto da Rebelhouse Group e Pilgrim Media Group, ha invitato a bordo anche una delle stelle più brillanti del cinema, Susan Sarandon: celebre per la sua militanza politica di pacifista e ambientalista e per il suo orientamento liberale, la pluripremiata attrice statunitense servirà infatti il progetto come produttrice esecutiva.
Soufra: il soggetto del documentario
Soufra – il cui titolo deriva da un’espressione araba che significa “festa” – porterà sul grande schermo la vera storia di Mariam Shaar, una donna che è riuscita a lanciare un’attività di catering alimentare in Libano, malgrado le infinite limitazioni e difficoltà legate alla vita nel campo di rifugiati.
In particolare, la protagonista della vicenda ha vissuto la sua intera vita all’interno del Burj El Barajneh, un campo profughi a sud di Beirut, in Libano, dove le condizioni di vita sono estremamente dure e le donne lavorano prevalentemente come donne delle pulizie o nelle fattorie. La strepitosa azione imprenditoriale di Miriam Shaar è stata quella di riunire un team di donne siriane, irachene, palestinesi e libanesi, tutte residenti nel campo, per formare una compagnia di catering, che si è velocemente allargata nella città di Beirut. La sua missione è ora quella di continuare ad operare nel settore alimentare per costruire un centro per bambini nel campo di Burj El Barajneh.
Susan Sarandon produttrice e l’entusiasmo dei colleghi
Soufra, oltre a vantare la presenza di Susan Sarandon in qualità di produttrice, sarà diretto da Thomas Morga, partner di Rebelhouse, mentre sarà prodotto da Kathleen Glynn (Bowling for Columbine), Rebelhouse Group e Pilgrim Media Group, a fianco di Thomas Morgan, Trevor Hall e Craig Piligian.
“Da quando abbiamo saputo di Mariam Shaar e di Soufra, abbiamo manifestato il desiderio di partecipare al progetto. Questa donna straordinaria è riuscita a creare un’impresa fiorente e gioiosa in circostanze che in molti non potrebbero nemmeno immaginare. Tutti noi di Pilgrim siamo orgogliosi di lavorare con Rebelhouse per far conoscere a più persone possibili la sua storia”, ha dichiarato Piligian.
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Fonte: Variety