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Tuo, Simon: la recensione del film di Greg Berlanti con Nick Robinson

Programmato per agosto 2018, è sbarcato nelle sale italiane questo weekend, dopo l’ottima accoglienza di critica e il buon risultato al box office in America, Tuo, Simon, commedia romantica di Greg Berlanti, basato sul romanzo Non so chi sei, ma sono qui di Becky Albertalli. Nel cast troviamo tanti giovani attori, facenti parte della nuova Hollywood, dal protagonista Nick Robinson, già visto nel romantico Noi siamo tutto, Alexandra Shipp, Keiynan Lonsdale e Katherine Langford, nota a tutti per essere il volto di Hannah Baker nella serie Tredici. Completano il cast Josh Duhamel e Jennifer Garner, rispettivamente il padre e la madre di Simon.

Tuo, Simon – La sinossi

tuo, simonSimon è un diciassettenne come tanti: frequenta il liceo, ha una famiglia che lo ama, tre amici con cui condivide gran parte delle giornate. Simon, però, ha un segreto: è gay e nessuno è a conoscenza di ciò. A causa di un post sulla pagina social che racconta i gossip della cittadina, inizia un rapporto via mail con Blue, un ragazzo dichiaratosi dietro il suo pseudonimo. Mail dopo mail, tra Simon e Blue sembra nascere un dolce sentimento, misto anche alla curiosità di sapere chi sia il misterioso interlocutore. A complicare tutto, però, è Martin, venuto a conoscenza delle mail, che minaccia Simon di rivelare a tutti il suo segreto.

Tuo, Simon: le nostre impressioni

tuo, simonIl cinema era in astinenza di commedie rosa o pseudo-tali. Tuo, Simon segna il ritorno con successo di tale genere, colorandolo d’arcobaleno. Una struttura standard, il liceo, gli amici, la famiglia, risvolti anche prevedibili della storia. Tuo, Simon, però, attualizza il genere, lo intinge di tutti quegli elementi che caratterizzano la nostra generazione, i social, il bullismo, la tematica gay e con la massima onestà risulta un film davvero buono e godibile.

Sicuramente, dopo l’exploit del poetico coming out di Chiamami col tuo nome, è bello vedere un cinema sempre più openminded e che sdogana l’omosessualità da quei luoghi comuni che la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 ci aveva portato. Berlanti, dichiaratamente gay, racconta con sobrietà, ironia e leggerezza il percorso di un ragazzo che accetta la sua omosessualità. Si apprezza anche il modo di raccontare i diversi modi di vivere l’omosessualità, tra la sobrietà di Simon all’eccentricità del dichiarato Ethan. Berlanti mostra la realtà, cioè che ognuno può vivere la sua omosessualità come meglio ritiene e che non necessariamente si debba identificare con lo stereotipo tutto moda e piume di struzzo. E’ importante accettare se stessi come persona, prima ancora di accettare la propria sessualità.

La storia, come già detto, sicuramente non spicca per originalità dello sviluppo, in quanto propone la tipica storia delle comedy romantiche e liceali, ma sicuramente va dato merito agli sceneggiatori di dare compiutezza al racconto, che unisce momenti pieni di ironia e divertimento a momenti emotivi e di riflessione, e di riempire un gustoso piatto con tante piccole storie secondarie ben articolate, che permettono allo spettatore di comprendere in modo completo le varie personalità messe in gioco.

tuo, simonLe scelte degli attori si sono rivelate tutte vincenti. Nick Robinson veste alla perfezione i panni di Simon, dando sia fisicamente sia emotivamente il giusto tono al personaggio e i co-protagonisti centrano egregiamente il bersaglio, soprattutto la Katherine Langford, di nuovo alle prese con un personaggio molto sensibile e un po’ tormentato. Nota di merito va anche alla Garner e Duhamel, godibilissimi nei panni dei genitori del protagonista, ex reginetta e quaterback del liceo, immagine di un’America democratica perbene. Da segnalare, infine, un’ottima colonna sonora, che mescola vene vintage-rock con l’elettronica contemporanea, scandendo ogni singola evoluzione emotiva del film.

Tuo, Simon non sarà da Oscar, non brillerà per sviluppi e colpi di scena, ma merita di esser visto per il modo rivoluzionario di raccontare e per il mix di divertimento ed emozioni che lascia a fine visione.

Tuo, Simon

valutazione globale - 8

8

Godibile, rivoluzionario nel trattare la tematica, attuale.

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Tuo, Simon: giudizio in sintesi

tuo, simonBerlanti, senza artefici e colpi di scena, ma con semplicità e modernità, confeziona una commedia godibile, che appassiona, emoziona e diverte. Il film non cade mai nella banalità o in confusione, ma in modo asciutto racconta una storia d’ampio respiro, sdoganando certi clichè cinematografici sull’omosessualità. Il risultato è uno splendido mix di tanti sorrisi (e qualche lacrima), rafforzato dalle ottime prove dei protagonisti e una colonna sonora che scandisce perfettamente i risvolti emotivi del film.

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