Manca sempre meno all’uscita nelle sale di Dunkirk, ultima fatica di Christopher Nolan e film più atteso della prossima stagione cinematografica. Il regista di film come Inception e Interstellar ha già cominciato ad incontrare la stampa per lanciare il nuovo lavoro incentrato su un preciso momento della Seconda Guerra Mondiale. Nell’incontro con The Telegraph, Nolan ha spiegato quali sono state le difficoltà nel girare un film di questo genere e come è riuscito a convincere la Warner Bros della validità del progetto.
Dunkirk: un film britannico…ma americano

Gli studios di Hollywood sono interessati a produrre film sugli americani e sulle vicende che li riguardano. Nel mio film non c’è niente di tutto questo. Non volevo cominciare questo progetto se non avevo prima il totale appoggio e la fiducia da parte di uno studio che mi avrebbe permesso di girarlo come se fosse un film britannico ma dal bugdet americano.
Un’esperienza in realtà virutale…senza cuffie

Alla Warner Bros ho detto: metteremo il pubblico nella cabina di pilotaggio di uno Spitfire (aereo da caccia inglese, ndr) e li faremo combattere contro i Messerschmitts (azienda tedesca produttrice di velivoli da combattimento, ndr). Li metteremo sulla spiaggia; sentiranno la sabbia che gli arriva dappertutto, e affronteranno le onde. Li metteremo sulle piccole imbarcazioni civili, sballottati dalle onde mentre compiano un viaggio che li porterà nella zona di guerra. Sarà come la realtà virtuale senza cuffie.
Le premesse si fanno sempre più interessanti e l’attesa diventa spasmodica. Negli Stati Uniti Dunkirk debutterà in sala tra poco meno di due settimane mentre in Italia dovremo attendere fino al 31 agosto.
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