La sinossi
Downsizing è ambientato in un futuro non precisato in cui uno scienziato norvegese sembra aver trovato una soluzione tanto geniale quanto assurda ai problemi ambientali che minacciano la sopravvivenza della specie umana. Dopo vari esperimenti in laboratorio egli mette a punto un trattamento per rimpicciolire drasticamente le persone, in modo che un uomo alto circa un metro e ottanta possa diventare poco più alto di 10 centimetri. Quella che potrebbe essere una soluzione interessante per rimediare agli sprechi e all’inquinamento globale viene accolta con reazioni contrastanti. Sarà davvero la soluzione giusta da adottare?
Di seguito potete dare un’occhiata al trailer di Downsizing, uscito proprio oggi…
Downsizing: impressioni a caldo
La problematica ambientale riproposta con grande originalità da Downsizing brilla certamente per la sua attualità, tanto che la soluzione di rimpicciolire le persone per far tirare un sospiro di sollievo al pianeta ci dà modo di sorridere riflettendo. Ridurre i danni che noi esseri ingombranti arrechiamo quotidianamente al pianeta in cui viviamo, questo è il punto: se non riusciamo a cambiare il nostro comportamento, perché non ridurci direttamente noi? E fin qui tutto sembra filare liscio.
Tuttavia il mondo in cui viviamo è agito da un reticolo di forze che innescano una serie di conseguenze troppo complesse da gestire con un ragionamento lineare di questo tipo. Ed è così che di fianco alla questione ambientale subentrano questioni di economia (una persona minuscola consuma vistosamente meno, a danno di un’economia capitalistica basata sul consumo di massa!), di diritti (i diritti di persone minuscole possono essere gli stessi di quelli delle persone normali?), di disuguaglianze sociali, d’immigrazione, di etica… Chi è realmente disposto a compiere un sacrificio del genere? Lo faranno tutti in buona fede?
Downsizing è questo ed altro. Si situa all’incrocio tra il film d’autore e di grossa produzione, tra l’amarezza di fondo e l’humour satirico, destreggiandosi agilmente e in modo intelligente tra questi poli contrastanti. Sicuramente l’ambizione c’è e si avverte dalla piega internazionale e globale che assume fin dal principio e riesce a gestirla con consapevolezza senza cadere in troppi clichés e banalità.
Non si tratta di un capolavoro, ma sicuramente di un film ponderato e gradevole, che si lascia vedere senza troppo impegno e con non poche, sincere risate, originate sia dal gioco attoriale sia dalle conseguenze collaterali che la stazza ridotta delle persone comporta. E di questo si è scherzato durante la conferenza stampa…
ironico ed intelligenteDownsizing
valutazione globale
Commenti dalla conferenza stampa
Alla conferenza stampa di Downsizing, uno dei film più attesi a Venezia 74, erano presenti il regista Alexander Payne, il produttore Jim Taylor e buona parte del cast: il protagonista Matt Damon, Kristen Wiig e Hong Chau, che hanno spesso accolto le domande di un pubblico numeroso con una sottile ironia.
“Si tratta del film più ottimistico di Alexander Payne e c’è un’apocalisse!”, ha commentato scherzosamente Matt Damon, che si è mostrato molto entusiasta nei confronti di Downsizing. Nel momento in cui ha potuto leggere la sceneggiatura ha infatti confessato di averla trovata da subito originale ed unica, sia seria sia divertente.
Anche la giovane Hong Chau si è mostrata brillante e spiritosa, dicendo che preferirebbe piuttosto provare l’esperienza contraria, essendo già abbastanza bassina di suo… Quello che l’ha intrigata del suo personaggio è la sua marginalità: avere la possibilità di dar voce ad un personaggio normalmente lasciato in secondo piano l’ha subito interessata.
Anche il regista Alexander Payne non si è risparmiato quanto a risposte un po’ vaghe e ironiche, del tipo: “Non so come potrà reagire l’America di Trump, io ho fatto il film per tutti”. A domande più serie ha invece risposto con più compostezza: per esempio ha raccontato di essersi confrontato con il parere di scienziati sulle condizioni fisiche di un eventuale rimpicciolimento delle persone, benché la verosimiglianza non fosse proprio l’esigenza più impellente.
Peccato per l’attesissimo e talentuoso Christoph Waltz, che ha brillato per la sua assenza a causa di impegni artistici di altra natura…
Quanto al pubblico, nonostante un applauso non particolarmente vigoroso in Sala Darsena, non sembra aver accolto negativamente il film d’apertura ed i suoi minuscoli protagonisti: che si tratti di uno dei potenziali film concorrenti agli Oscar? Non possiamo certo escluderlo… ma nemmeno includerlo senza riserve!
Per ogni notizia e aggiornamento sul mondo dello spettacolo, cinema, tv e libri, vi consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook