Dopo il grande successo del weekend, anche la quinta giornata della dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma è stata ricca di eventi imperdibili e film molto attesi. Oltre all’incontro con uno dei cineasti italiani più apprezzati da pubblico e critica, Nanni Moretti, e la super anteprima di Capitan Mutanda, nuovo film d’animazione prodotto dalla Dreamworks, protagonisti di giornata sono stati certamente la commedia francese C’est la vie, dai registi del successo Quasi Amici, il devastante Insyriated, il brasiliano The movie of my life e Who We Are Now, dramma al femminile diretto da Matthew Newton con Julianne Nicholson ed Emma Roberts. Ecco le nostre impressioni.
Who We Are Now: la sinossi
Beth è una donna appena uscita di prigione. Lotta con il suo difensore d’ufficio per riottenere la custodia di suo figlio Alec, affidato durante i 10 anni di reclusione alla sorella e al marito, poco propensi a rinunciare alla custodia. Beth cerca con difficoltà di ricostruirsi una vita, di trovare un lavoro, ma l’esperienza della galera purtroppo la segna e la condanna. Unico spiraglio è l’incontro con Peter, un ex marine traumatizzato, che come lei ha voglia di lasciarsi tutto alle spalle. Jess, invece, è una giovane ed ambiziosa praticante che opera nello studio del difensore di Beth. E’ determinata, idealista, ma mostra una fragilità notevole, dovuta ad un rapporto conflittuale con la madre. Sarà Jess, dopo il suicidio di una sua assistita, a voler lavorare per Beth, a tenderle una mano per la sua battaglia legale.
Who We Are Now: impressioni e commenti
E’ difficile trovare qualcosa di salvabile nel film. La sceneggiatura risulta sterile, incompleta, confusionaria, da rendere il film lento, privo di guizzi. I personaggi principali vengono analizzati in modo superficiale e con connotati banali e abbastanza “telefonati”, mentre il contorno è composto da personaggi inutili, quasi riempitivi, spesso senza aver un reale valore nella trama. La vera storia, cioè il rapporto tra le due protagoniste, viene sviluppato solo nell’ultima fase del film, in cui l’opera tocca il fondo con un finale a sorpresa che risulta vuoto ed incompiuto.
Ad una sceneggiatura poco efficace si unisce un lavoro di regia povero di arte. Il lavoro del regista è piatto, senza anima, come se stesse dirigendo un filmetto tv per riempire i palinsesti dei pomeriggi estivi. Del cast si salva solo un buon Zachary Quinto. La Nicholson risulta quasi forzata e ricca di clichè nella sua interpretazione, mentre non risulta credibile nei panni della fragile Emma Roberts, nata per i ruoli da bionda americana visti nelle serie American Horror Story e Scream Queens.
Who We Are Now
valutazione globale - 4
4
banale, confuso, diretto senza arte
Who We Are Now: curiosità dal festival
Il regista si è dichiarato soddisfatto del lavoro delle attrici di interpretare perfettamente i ruoli e onorato di aver potuto collaborare con due grandi talenti. “La mia volontà era quella di raccontare due donne con una personalità complessa. Con il personaggio di Beth analizziamo una donna dalla personalità stratificata, difficile da analizzare, con un back-ground importante. Con Julianne abbiamo lavorato a stretto contatto, analizzando le sue soluzioni a qualsiasi situazione. Il personaggio interpretato da Emma, Jess, è una donna caparbia che vuol fare la differenza”.
La collaborazione con tutto il cast, non solo con le due attrici protagoniste, è stata fondamentale, a detta del regista, per la buona riuscita del film. “Ci siamo continuamente chiesti la nostra soluzione alle varie problematiche e situazioni che il film va ad affrontare. Questo è il mezzo che io uso da regista per connettere gli attori ai personaggi. Stilisticamente, ho lavorato per rendere tutto privo di artifici, come se non esistesse un copione o una telecamera”.
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