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Twin Peaks

Twin Peaks: scritte segrete, il tempo e altre teorie della parte 9

Gli Horne

Twin PeaksNonostante l’assenza di Audrey, gli Horne acquisiscono via via sempre più importanza all’interno delle trame di Twin Peaks. Mentre Ben resiste a baciare la sua assistente a cui chiede di essere chiamato a “good man”, il fratello Jerry, nella foresta, continua ad avere delle allucinazioni (questa volta col piede). Nello stesso momento, altrove, il figlio di Ben, Johnny, fugge dal badante e durante una corsa scellerata per casa arriva a sbattere la testa contro il muro provocando la caduta di una foto che raffigura una cascata.

La storia degli Horne e la loro stabilità mentale è una cosa alquanto intrigante. Nella serie originale, Audrey fu accusata di aver spinto durante l’età infantile suo fratello Johnny giù per le scale provocandogli un trauma. Il dottor Jacoby (Russ Tamblyn), tuttavia, affermò che la condizione di Johnny è il risultato di un trauma emotivo sconosciuto avvenuto durante l’infanzia. Inoltre, Ben, nella serie originale, ha avuto un momento di caos mentale quando credeva che fosse il generale Robert E. Lee durante la Guerra Civile.

L’SMS di Evil Cooper

Twin PeaksAd un certo punto Evil Cooper invia, ad ignoti, un sms con scritto “Around the dinner table the conversation is lively” (intorno alla tavola la conversazione è vivace). Solo più tardi scopriamo che a ricevere il messaggio è Diane. E qui ci sono due possibilità. La prima è che Diane sia coinvolta con gli affari loschi di Evil Cooper ma forse è la cosa meno plausibile in quanto ricordiamo la sua cruenta reazione dopo il colloquio che ebbe con lui in carcere. Una seconda ipotesi è che Diane, proprio durante il colloquio con Evil Cooper avvenuto nella prigione, sia stata in qualche modo ipnotizzata da lui e indotta a compiere una missione nascosta nel significato di quella frase. Ma quale missione sarebbe?

Fonte: Indiewire

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About Daniele Marseglia

Ricordo come se fosse oggi la prima volta che misi piede in una sala cinematografica. Era il 1993, film: Jurrasic Park. Da quel momento non ne sono più uscito. Il cinema è la mia droga.

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