La recensione di Upload, la serie americana di genere comico fantascientifica in catalogo Amazon Prime Video dal 1 maggio.
Upload: trama
Anno 2033. Nathan (Robbie Amell) è un giovane imprenditore californiano, è fidanzato con la bellissima Ingrid (Allegra Edwards) e sta per lanciare un’ambiziosa app. Proprio al lancio del suo progetto viene coinvolto in un banale incidente stradale e, invece di farsi operare, è convinto da Ingrid a sottoporsi al programma Upload. Si tratta di una piattaforma sperimentale dove le coscienze umane vengono letteralmente “caricate”, per rigenerarsi come avatar in una confortevole realtà virtuale. Nathan, quindi, si ritrova nel resort di Lakeview, splendido albergo di montagna dove sarà assistito dall’efficiente Nora (Andy Allo), un Angelo/addetta assistenza clienti. Il suo soggiorno cibernetico perdurerà fintanto che il suo corpo non guarisca ma, sarà ben presto ragionevole concludere che un’oscura regia abbia orchestrato il destino di Nathan…
Upload: Le nostre impressioni
Raccontare l’aldilà in chiave ironica a un mondo che, prima del Covid-19, aveva smarrito un rapporto maturo con il senso di morte e di finitezza. Il tutto professando una nuova visione del trapasso a un pubblico già devoto a San Junipero (il celeberrimo episodio della terza stagione di Black Mirror). É questa la sfida raccolta da Greg Daniels, un titano tra gli autori contemporanei di serialità brillante (ha firmato, tra gli altri, The Office USA, i Simpson, Parks and Recreations e King of the Hill). Tuttavia, lo spettatore più smaliziato può essere frenato appunto dal senso di deja vu approcciando questa nuova produzione Amazon. Infatti, Daniels si muove su tematiche affini a quelle toccate da Black Mirror, serie antologica dal successo stratosferico. Anche in Upload copre un ruolo centrale la satira sulla pervasività oppressiva della tecnologia nella nostra quotidianità. Rispetto al precedente illustre, in ogni caso, qui si fa ironia mordace senza servirsi di toni ansiogeni o inquietanti.
Infatti, Daniels è abilissimo nell’avvolgere situazioni aberranti e riflessioni profonde sotto una patina da innocua sitcom brillante e a tratti demenziale. In questo 2033, per esempio, le persone sono giudicabili come prodotti in tempo reale grazie a un ranking da una stella a cinque e le diseguaglianze socio-economiche sono arrivate al punto da garantire l’aldilà solo ai più abbienti. É curioso come un prodotto che descrive la coesistenza tra dimensioni virtuale e fisica venga rilasciato in tutto il mondo in un momento di bruciante voglia di fuga dalla realtà. Il sistema Upload, infatti, permette l’incontro tra “uploadati” e viventi grazie all’utilizzo di avveniristiche tecnologie immersive. In alcuni casi i supporti tecnologici acquisiscono connotazioni deliranti, richiamando il folle futuro immaginato da Woody Allen ne Il dormiglione.
In questo terreno digitale neutrale sono sospese anche le differenze di classe permettendo, forse, un legame tra il benestante Nathan e il suo Angelo proletario. Il cast è ben assemblato, con ciascun attore abile nell’impersonare un personaggio perfettamente inserito in un 2033 delicatamente cinico e amorale. Robbie Amell funziona nel ruolo del ricco e immaturo completamente impreparato alle avversità della vita e Andy Allo è credibile come self-made woman indurita e irriverente. Gustosa la prova di Allegra Edwards nel ruolo della cinica e viziata fidanzata di Nathan. La messinscena è piuttosto austera, con un attento dosaggio degli effetti speciali per esaltare la scrittura sopra che il lato estetico. In alcune sequenze si assapora leggermente un retrogusto da “vorrei ma non posso” rispetto alla CGI ma senza che le lacune visive siano mai vistose. É una produzione a budget limitato con una spesa oculata e un’estetica funzionale, aspetto che potrebbe infastidire chi esige una fantascienza rutilante e chiassosa.
Buon diversivo distopico che offre discreti spunti di riflessione sulla vita e la società senza porsi particolari ambizioni in tal senso.Upload
Valutazione globale - 6.5
6.5
Upload: un giudizio in sintesi
Upload arriva nei nostri salotti curiosamente in un momento in cui tutti vorrebbero evadere dalla realtà. Greg Daniels, infatti, rielabora l’Iperuranio platonico in chiave di satira socio-economica, mascherando intelligentemente gli spunti più caustici con una confezione smussata e a tratti delicata. Non si tratta di un’uscita imperdibile ma è un buon diversivo per gli amanti della fantascienza distopica, allietati anche da citazioni di Scanners di Cronenberg e Strange Days di Bigelow. Inoltre, è sicuramente un’ottima vetrina per il suo affiatato cast, che sfrutta appieno l’occasione per dimostrare le proprie qualità.
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