mother!: sette cose da sapere sul nuovo film di Darren Aronofsky

Il direttore della fotografia Matthew Libatique e la decisione di girare in 16mm

Non tutti gli storici collaboratori di Aronofsky sono stati fatti fuori dal film. Ad esempio, il direttore della fotografia Matthew Libatique è stato nuovamente confermato (ha fatto tutti i film tranne The Wrestler). Libatique nel 2010 si è guadagnato una nomination agli Oscar come Miglior Fotografia per Black Swan, film per il quale vinse il prestigioso Indipendent Spirit Award.

Aronofsky durante un’ospitata al Reykjavík Film Festival lo scorso ottobre ha affermato che il film è stato girato su pellicola 16 mm. Il digitale è stato utilizzato soltanto a fine riprese per consentire il supporto di alcune scene in CGI.

L’unica cosa detta da Aronofsky su mother!

Sempre in occasione del Reykjavík Film Festival Aronofsky ha rilasciato l’unica dichiarazione sul film:

Penso che i miei primi film siano stati qualcosa di più che una semplice idea. Con Noah c’era questa esplicita dichiarazione ambientalista che si trova anche nel Vangelo e che per me era interessante da sviluppare. Il mio ultimo progetto parte da un assunto abbastanza simile

Andrew Weisbaum torna al montaggio

Con mother! saranno 4 le collaborazione tra Aronofsky e il montatore Andrew Weisbaum. Come Libatique anche Weisbaum ricevette una nomination all’Oscar per Black Swan.

Non ci sarà molto da aspettare per vederlo al cinema

Chiudiamo con una buona notizia. Chi non sarà al Lido, non dovrà aspettare più di tanto per vedere mother! al cinema. Nelle sale italiane il film debutterà il 28 settembre, esattamente due settimane dopo la realese americana datata 15 settembre. La Paramount ha deciso di anticipare di un mese l’uscita negli Stati Uniti che fino a poco tempo fa era stata stabilita per il 13 ottobre. I motivi potrebbero essere due. Ridurre il gap tra la presentazione a Venezia e a Toronto e l’uscita nelle sale onde evitare spoiler e lanciare al meglio il film per la prossima stagione dei premi.

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Fonte: Indiewire