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l'incredibile viaggio del fachiro

L’incredibile viaggio del fachiro – la recensione dell’ultimo film di Ken Scott

L’incredibile viaggio del fachiro è una commedia di produzione franco-belga-indiano-canadese diretta da Ken Scott.

L’incredibile viaggio del fachiro: la sinossi

l'incredibile viaggio del fachiroIn un quartiere povero alla periferia di Bombay vive il piccolo Aja con sua madre. Il bambino fin da piccolo dimostra di avere un talento eccezionale nel fare trucchi di prestigio e truffe. La fascinazione con Parigi nasce fin da piccolo e per portare le ceneri della defunta madre sulla torre Eiffel intraprenderà un viaggio straordinario che lo porta attraverso mille disavventure a vedere tanti paesi oltre confini del suo piccolo slum. Dall’India alla Francia alla Spagna all’Italia alla Libia, il film si sviluppa intorno a molte piccole storie che insieme offrono uno spaccato ricco e  variegato di grande umanità.

L’incredibile viaggio del fachiro: le nostre impressioni

l'incredibile viaggio del fachiroTratto dall’omonimo romanzo di Romain Puertolas, il film è la storia di un bambino indiano che vive in uno slum di Bombay, e del mondo conosce solamente i limiti del suo quartiere. Il film presto allarga gli orizzonti attraverso il viaggio di Aja in Europa a molti altri paesi e culture. Attraverso l’incontro del protagonista con i migranti e gli abitanti dei paesi in cui si ritrova catapultato durante le sue disavventure, il film diventa corale e internazionale.

Ogni paese e ogni incontro giocano un ruolo di forte impatto e crescita personale del protagonista. Dal bambino povero proveniente da uno sobborgo indiano, al saggio uomo di mondo che accetta il suo Karma il suo destino, giocando le carte che via via gli capitano. Rimandi agli archetipi narrativi del premiato La vita di Pi (Ang Lee, 2012) sono visibili e danno ulteriore spessore al film, sebbene L’incredibile viaggio del fachiro sia più leggero e con molte occasioni per ridere e sognare.

L’incredibile viaggio del fachiro è una commedia che bilancia umorismo e dramma in un prodotto che assomiglia a una fiaba moderna. Molto bello lo studio dei personaggi, le caratterizzazioni volutamente marcate per far sì che ogni disavventura nasconda una storia importante da raccontare. Un riso amaro colorato e variopinto di situazioni paradossali ma al contempo credibili.

l'incredibile viaggio del fachiroIl film si discosta da alcune delle pagine più comiche e al contempo più drammatiche del romanzo, ma resta una commedia molto gradevole e divertente. La venatura bollywoodiana in una lunga sequenza da musical, tratti onirici e i costumi esasperatamente etnici, ed altri dettagli ne fanno un film di grande intrattenimento per famiglie. Tuttavia ciò che risulta maggiormente degno di nota è il punto di vista di un turista straniero e più “povero”, che vive l’assurdità dell’Europa e le sue politiche sull’immigrazione in prima persona, un punto di vista non inedito nella letteratura e nel cinema ma purtroppo ancora molto attuale.

L'incredibile viaggio del fachiro

valutazione globale - 6

6

Una commedia romantica su tematiche molto attuali

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L’incredibile viaggio del fachiro: giudizio in sintesi

Si tratta di una commedia romantica girata tra l’India, la Libia e l’Europa che offre spunti su i temi contemporanei dell’immigrazione clandestina, dei migranti e dell’accoglienza.

l'incredibile viaggio del fachiroLe scene girate in diversi paesi ne fanno un film brillante e colorato, in grado di far ridere e ed entusiasmare nonostante i cliché volutamente inseriti. Il regista Scott mantiene un tono vivace nonostante tutte le calamità che protagonista affronta. Molto simpatiche le scene girate all’Ikea in cui il Aja sogna l’integrazione attraverso l’omologazione sul modello occidentale, citando la famosa scena di Fight Club.

Ajà assomiglia in piccolo a un Forrest Gump indiano, che attraversa le situazioni più drammatiche con leggerezza e fiducia. Il messaggio del karma, inteso come destino e di come un individuo può riscattarsi grazie all’accettazione e alla fantasia con cui gioca le sue “carte”. Merita di essere guardato.

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