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La casa dei libri

La casa dei libri: recensione del nuovo film di Isabel Coixet

È arrivato al cinema La casa dei libri, l’ultimo film della regista catalana Isabel Coixet, ispirato al romanzo The Bookshop pubblicato nel 1978 di Penelope Fitzgerald.

La casa dei libri: la sinossi

La protagonista mentre legge uno dei libri della sua nuova libreriaAnni ‘50, Florence Green (Emily Mortimer), vedova di guerra dallo spirito libero e coraggioso, vuole iniziare una nuova vita dopo la dolorosa scomparsa dell’amato marito. Per farlo decide di aprire una libreria nella sonnolenta cittadina inglese di Hardborough, nel Suffolk, sfidando la mentalità piccola e bigotta degli abitanti del luogo. A sostenerla nella sua impresa il vecchio Signor Brundish (Bill Nighy) e la sua giovane aiutante. Ma averla vinta sulla comunità locale e soprattutto sulla vendicativa Signora Gamart (Patricia Clarkson) sarà meno facile del previsto…

La casa dei libri: le nostre impressioni

Florence in libreria con la sua piccola assistenteLa casa dei libri è un film adatto a chi ama i libri di carta, l’odore della pagina stampata e la sensazione tattile di una copertina. Il film di Isabel Coixet è un tributo al mondo incantato della lettura e della letteratura, al bisogno che abbiamo tutti di sentirci parte di una storia.

È questo bisogno che muove la protagonista del film, Florence Green, interpretata da Emily Mortimer, una donna di mezz’età che, dopo 16 anni di vedovanza, decide di portare avanti la passione che condivideva con l’amato marito aprendo una libreria tutta sua. Il luogo prescelto è la Old House di Hardborough, piccola città costiera della provincia inglese, luogo conteso e desiderato da molti. Per questo il su gesto si trasforma in vero atto di sfida alla moralità della sonnacchiosa comunità del luogo, poco incline alla lettura tanto più di romanzi avanguardistici per l’epoca, come Ray Bradbury o Lolita di Nabokov. Così un’attività, apparentemente innocua come la vendita di romanzi e cartoline, assume il carattere di un gesto rivoluzionario in grado di accendere gli animi di molti e le rivalse della Mrs Gamart, una glaciale Patricia Clarkson, perfettamente a suo agio nei panni dell’antagonista di Florence.

Mrs Garmar e Florence si incontrano durante una festaÈ uno stile pienamente British quello che permea il film nonostante l’origine spagnola della sua regista, fatto di tinte morbide, atmosfere ovattate e l’immancabile tradizione del tè pomeridiano. Accanto a immagini di interni di un mondo perduto nella memoria, si affianca una fotografia che indugia con occhio attento e scrutatore sulla natura, a tratti dura e sferzante, che avvolge la cittadina in cui Florence tenta di realizzare il proprio sogno.

Un film con un sapore antico, forse a tratti troppo e che talvolta risente di un ritmo narrativo lento che trova tuttavia il suo bilanciamento in un cast ben scelto e in un evolversi inaspettato degli eventi che non fanno di questa storia la classica fiaba dai toni eccessivamente mielosi.

Una storia di coraggio, amicizia e sulla forza dei libri di mettere in discussione le nostre certezze, cosa di cui, in questi tempi si sente decisamente bisogno.

La casa dei libri

valutazione globale - 7

7

Un melò in stile british dal gusto antico

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La casa dei libri: un giudizio in sintesi

Edmund Brunish, un nobile anziano del luogo che vive rinchiuso nella sua grande casa immersa nella campagna inglese, in compagnia solo dei suoi libri, ftrova in Florence la possibilità di credere ancora in qualcosaLa casa dei libri della regista catalana Isabel Coixet è un melò in stile pienamente British che, basandosi sull’omonimo romanzo del 1978 di Penelope Fitzgerald, regala allo spettatore una storia che conserva gli aromi perduti delle pagine di carta e il coraggio, quasi fiabesco, di chi, nonostante tutto e tutti, non vuole abbandonare i propri sogni. Un film aggraziato e gentile, con ottimi interpreti e qualche caduta di ritmi narrativi che non intaccano l’atmosfera rievocata dalla Old House di Florence, un luogo in cui, insieme ai libri e alla fragranza di tè, si sente il profumo dei luoghi che ricordano casa.

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About Biancamaria Majorana

Scrittrice occasionale, irriducibile amante del cinema e delle serie TV, ma sopratutto curiosa per vocazione. Ho scoperto il cinema che non ero più piccolissima, ma ho fatto del mio meglio per recuperare il gap e oggi consumo voracemente film e serie televisive ogniqualvolta mi sia possibile. Non sono certa di nulla, ma di una cosa sono sicura: abbiamo tanto bisogno di storie, se belle ancora meglio!

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