La ballata di Buster Scruggs è il nuovo film dei fratelli Coen disponibile sulla piattaforma Netflix. Il cast del film antologico western annovera un cast notevole, con attori del calibro di Liam Neeson, James Franco e Tom Waits.
La ballata di Buster Scruggs: sinossi
Il Far West dei Coen viene raccontato attraverso sei storie western con sei stili e personaggi diversi. Un singing cowboy che vaga per il deserto affrontando chi lo ostacola, un rapinatore di banche, un povero viandante che si guadagna da vivere con il suo “collega”/fenomeno da baraccone, un solitario cercatore d’oro, una ragazza disperata che decide di salire a bordo di una carovana per dirigersi verso Ovest in cerca di fortuna, dei misteriosi personaggi di una diligenza che raccontano la loro storia.
La ballata di Buster Scruggs: le nostre impressioni
Molto atteso dai fan di una delle coppie di registi più famose di Hollywood, il nuovo film dei fratelli Coen si pone un doppio obiettivo: il recupero sia del genere western sia del film antologico. Si possono individuare già diversi tentativi contemporanei, da quelli di Quentin Tarantino a quello più recente di Jacques Audiard, di riprendere e rileggere un genere tanto in voga nella Hollywood classica, quanto decaduto in quella moderna. Più originale certamente è la scelta del film antologico, tipico degli anni ’60, la cui forma è più simile a quella di una raccolta di racconti, come ben esplicita La ballata di Buster Scruggs, che utilizza il ben noto espediente dell’immagine del libro per avviare il racconto e per, letteralmente, voltare pagina e iniziarne uno nuovo. Il recupero del western da parte dei Coen si propone quindi come una visione a tutto tondo attraverso i suoi sottogeneri e come un modo per rivisitare le ambientazioni e situazioni canoniche del genere: ciascuna storia è legata ad una dimensione narrativa specifica, con certi personaggi e certe dinamiche, comiche o drammatiche, a significare che l’universo diegetico del western è ben più vario di quanto si potrebbe generalmente pensare.
Tuttavia le buone intenzioni di tali premesse non corrispondono ad una qualità che il pubblico si aspetta da un film dei Coen, specialmente ripensando a Fargo, Il grande Lebowski, Burn After Reading e Non è un paese per vecchi. Se in Ave Cesare! la varietà stilistica e l’omaggio alla Hollywood dei grandi studios si conciliavano in fondo grazie al ricorso ad un’ironia tagliente in pieno stile Coen, La ballata di Buster Scruggs con i primi due racconti diverte con qualche punta di trash e battute simpatiche, per poi annoiare con storie esageratamente prolisse che non vengono nemmeno salvate dal sempre più raro e debole dark humor cui normalmente i due registi e sceneggiatori ricorrono. Ciò che spicca è la mancanza di un equilibrio, di un fil rouge, di un collante distintivo tra le storie, o, per dirlo diversamente, manca un’idea centrale sufficientemente forte. Si percepisce il retroscena confuso a monte del progetto, si avverte quanto sia stato lasciato in sospeso per anni, poiché l’espediente narrativo e cinematografico del libro non è sufficiente a reggere la struttura complessiva di un film le cui parti hanno un’ampiezza vistosamente diversa.
L’unica idea vagamente accettabile, se proprio se ne vuole trovare una, che si potrebbe individuare dalla successione e dal contenuto delle storie è il fatto che queste rappresentino la parabola del genere western stesso, che ad un certo punto della storia è stato destinato ad un tramonto oscuro e misterioso, atmosfera che effettivamente caratterizza l’ultima storia. Tuttavia, ciò non basta a conferire una forza sufficiente ad un film che brilla per la sua inconsistenza, che arriva ad annoiare lo spettatore con delle storie inaspettatamente lunghe rispetto ad altre e dai risvolti drammatici. È un peccato, poiché di talento i due fratelli ne hanno parecchio, specialmente in sede di sceneggiatura, ma le loro stesse non-risposte alle domande dei giornalisti in seguito all’anteprima veneziana avevano già denunciato la drammatica mancanza di idee o di una ricerca di coerenza. Inutile dire che lascia perplessi ancora adesso la loro vittoria del Leone per la miglior sceneggiatura.
La ballata di Buster Scruggs
valutazione globale - 6.5
6.5
Un omaggio al western confuso e disordinato
La ballata di Buster Scruggs: giudizio in sintesi
L’ultimo film dei fratelli Coen si configura come un nuovo omaggio al genere western, un omaggio che ricerca l’originalità nella forma del film antologico per ripercorrere le sfaccettature dei suoi sottogeneri. Il progetto si propone quindi come inusuale e potenzialmente molto interessante, con delle premesse che creano grandi aspettative nel pubblico amante della filmografia dei Coen. Sfortunatamente però, come può effettivamente succedere, le aspettative vengono tristemente disattese, con un un risultato confuso e poco solido che utilizza espedienti narrativi non sufficienti a salvare l’intero progetto. Nemmeno una metalettura allegorica permette di giustificare una grave mancanza di equilibrio delle parti, di un fil rouge e di un’energia necessari affinché l’omaggio raggiunga il suo obiettivo. Al loro posto percepiamo purtroppo solo idee sparse che collimano in un risultato finale troppo claudicante.
Per ogni notizia e aggiornamento sul mondo dello spettacolo, cinema, tv e libri, vi consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook