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Jurassic World – Il regno distrutto: la recensione del film di J. Antonio Bayona

Dopo il 1,671,713,208 di dollari incassato dal primo capitolo della nuova saga, torna nei cinema Jurassic World. Questa volta a sedersi in cabina di regia è lo spagnolo J.A. Bayona che “manda” alla sceneggiatura Colin Trevorrow, regista del primo film. Confermati il duo Bryce Dallas Howard e Chris Pratt.

Jurassic World – Il regno distrutto: la sinossi

Jurassic WorldSono passati tre anni da quando il parco di Jurassic World, a Isla Nubar, è stato completamente distrutto dai dinosauri. Le creature preistoriche vivono in stato d’abbandono nella giungla, con una minaccia che incombe su di loro: il vulcano dell’isola si è risvegliato e non promette niente di buono. Claire, la direttrice del parco, viene coinvolta in una spedizione volta a salvare i dinosauri sopravvissuti. Sarà della partita anche l’addestratore Owen, il suo ex compagno. Una volta sull’isola i due scopriranno che la missione di salvataggio altro non è che una trappola.

Jurassic World – Il regno distrutto: le nostre impressioni

Jurassic World Fallen Kingdom Animatronic DinosaursDopo gli incassi strabilianti di Jurassic World, era inevitabile che il ritorno della saga lanciata nel 1993 da Steven Spielberg desse vita ad altri capitoli. Il regno distrutto è il secondo di tre film e la regia passa dalle mani di Colin Trevorrow (qui spostatosi alla sceneggiatura) a quelle dello spagnolo Juan Antonio Bayona, regista dei più intimi The Orphanage e Sette minuti a mezzanotte.

Se il primo Jurassic World aveva il compito di reintrodurci nel fantastico mondo dei dinosauri dopo oltre vent’anni dall’esordio al cinema, il secondo film della saga non perde tempo nel farci planare nuovamente in quell’Isla Nubar abbandonata alla fine del primo capitolo. C’è una missione da compiere per Claire e Owen: salvare i dinosauri. Che sì, saranno anche animali feroci e pericolosi, ma sono pur sempre esseri viventi che rischiano nuovamente l’estinzione dalla faccia della Terra. Peccato che questa missione di salvataggio si riveli un’altra meschinità a fini capitalistici da parte dell’uomo, che sfrutterà la situazione a suo vantaggio per monetizzare grazie ad una fantomatica quanto surreale asta del dinosauro.

Sfidando chiunque a dire il contrario, Jurassic World – Il regno distrutto è intrattenimento allo stato puro. Ma è quel tipo di intrattenimento fracassone e bambinesco che sì, ti fa passare quelle due ore al cinema in completa spensieratezza ma che non riesce mai ad incidere al punto giusto. In questo film l’incredulità non va sospesa: va proprio impacchettata e spedita il più lontano possibile, tante sono le situazioni ai limiti dell’assurdo e dell’eccesso. I temi etico-morali come il preservare specie a rischio d’estinzione, gli esperimenti sulla genetica che si pongono al confine tra natura e contronautura, uniti alla cupidigia dell’essere umano, sono perlopiù che accennati e lasciati lì sullo sfondo. Quello che al film interessa è l’eterna lotta per la sopravvivenza da parte dei protagonisti del film. Lotta che ad un certo punto del film si sposta da Isla Nubar alla dimora di Benjamin Lockwood, ad un passo dall’aldilà perché gravemente malato, dove qualcuno trama alle sue spalle. Insomma, i dinosauri sono arrivati nel nostro mondo e dobbiamo imparare a convincerci. E’ dello stesso pensiero anche il dottor Malcolm di Jeff Goldblum, poco più che una cameo, chiamato a testimoniare davanti alla commissione del governo americano che deve prendere una decisione sulla sorte dei dinosauri.

Jurassic WorldJ. Antonio Bayona fa il possibile per salvare il film dal disastro totale a causa di una sceneggiatura scellerata e scritta con molta approssimazione. Tra un omaggio all’originale di Spielberg e due o tre scene azzeccate (una su tutte: il dinosauro che entra nella cameretta di Maise, la nipote di Lockwood), Bayona avrebbe sicuramente dimostrato di più il suo valore come regista con una sceneggiatura di tutt’altro livello. Per capirci: siamo ancora al punto dove la spalla dei due protagonisti del film (Pratt e Dallas Howard) è il classico nerd sfigato che ha paura anche di una mosca e che stempera le situazioni con ironia di basso livello.

Jurassic World - Il regno distrutto

Valutazione globale - 4.5

4.5

Intrattenimento puro portato troppo all'eccesso e all'assurdo

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Jurassic World – Il regno distrutto: giudizio in sintesi

Jurassic WorldJurassic World – Il regno distrutto cerca di stupire il suo pubblico con inseguimenti, scene super adrenaliniche e lotta alla sopravvivenza. Peccato che il tutto sia portato all’estremo e all’assurdo più totale, con situazioni al limite del ridicolo. I temi etico-morali, accennati ad inizio film e ripresi di tanto in tanto lungo le due ore di film, restano in superficie. La scena finale apre comunque uno spiraglio per un terzo capitolo quantomeno interessante (vedendo il film capirete il perché). Per far sì che ciò si avveri servirebbe un cambio radicale degli sceneggiatori, mai come in questo capitolo della saga dei dinosauri così scellerati.

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About Daniele Marseglia

Ricordo come se fosse oggi la prima volta che misi piede in una sala cinematografica. Era il 1993, film: Jurrasic Park. Da quel momento non ne sono più uscito. Il cinema è la mia droga.

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