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Disappearance

Disappearance: impressioni e commenti sul film iraniano di Ali Asgari

Disappearance, la sinossi

A Teheran una giovane entra in un ospedale per denunciare uno stupro subito da un tassista, è sola, indebolita e spaventata e viene subito visitata. Deve chiamare la famiglia e arriva il fratello. Ma non tutto è come sembra e da lì inizia un’odissea per le strade di Teheran alla ricerca di una soluzione ad un problema che appare insormontabile.

Disappearance, le nostre impressioni

Disappearance è l’opera prima del regista iraniano Ali Asgari che ha l’ambizione di affrontare un tema importante nella società iraniana e in quella islamica in generale, Disappearanceossia i diritti delle donne e quelli che sono i percorsi difficili che devono affrontare soprattutto i giovani di città che hanno la naturale tendenza ad uno stile di vita più libertario e meno impostato dalle regole tradizionali e religiose, però tutto questo rimane molto accennato sullo sfondo, è il canovaccio della storia, ma il regista non riesce ad approfondire troppo il concetto, focalizzandosi solamente su un’Odissea un po’ troppo ripetitiva.

Perché, nonostante la breve durata del film, inferiore all’ora e mezza, in alcuni momenti si sente un po’ la pesantezza dovuta alla reiterazione delle scene e ad alcune sequenze troppo stiracchiate. Forse il film sarebbe sembrato più compatto se ci fossimo trovati di fronte ad un mediometraggio, in cui Asgari avrebbe potuto tagliare quello che c’è di superfluo o se, invece, il tutto fosse stato rimpolpato da altri temi o da una narrazione più estesa, magari partendo da un punto precedente senza buttarci in media res direttamente nella notte che racconta. DisappearanceDifficile da trovare come soluzione, ma il problema permane: pur essendo un’ora e mezza, sembra comunque troppa.

La parte più positiva è il clima che il regista riesce a ricreare, questa disperazione cupa e senza via d’uscita, costruita soprattutto attraverso inquadrature claustrofobiche, con molte scene che si sviluppano dentro la macchina di uno dei protagonisti, e grazie anche all’assenza della colonna sonora con i rumori limitati a quelli “reali” (soluzione adottata per altro diverse volte nel corso di questa Mostra).

Il finale, invece, un po’ spiazza, ma nel senso che non ho proprio capito cosa volesse dire.

Disappearance

Valutazione globale - 6

6

ridondante a tratti

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Disappearance, curiosità sul film

Ali Asgari ha raccontato che Disappearance si basa su una storia vera: un amico del co-scrittore di questo film ha vissuto un’esperienza simile e questo ha generato l’idea base del film, che però ha mutato inizio, fine ed ha aggiunto alcuni personaggi.

DisappearanceLo stesso regista ha confermato come l’intento fosse di mostrare una giovane generazione iraniana che, vivendo in un’era digitale, aspira a diventare simile ai coetanei delle altre parti del mondo, pur dovendo confrontarsi con una società che è legata da vincoli culturali, tradizionali e religiosi.

I due attori inoltre sono entrambi non professionisti, e la protagonista è la nipote di Asgari: lui aveva scritto il ruolo pensando a lei, ma non pensava potesse prendersi la responsabilità di fare la protagonista in un film. Dopo aver fatto un casting di più di 200 ragazze, alla fine si è deciso a chiedere alla nipote che ha accettato.

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About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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