Alcune delle scene più memorabili delle dieci parti di Twin Peaks andate in onda fino a domenica scorsa riecheggiavano i lavori più significativi nella carriera di David Lynch. Prendiamo ad esempio il particolare viaggio di Dale Cooper nella terza parte che rimandava a Eraserhead e Inland Empire, mentre la telecamera che inquadrava dall’alto il volto di Amanda Seyfried nella parte 5 ha ricordato in tutto e per tutto i deliri di Mulholand Drive.
Da Malick a Kubrick
Lynch, con il l’avanzare della serie, non si è fermato ad ‘omaggiare’ soltanto le sue opere ma si è spinto oltre andando a pescare a piene mani nel territorio altrui. Ne è un esempio il capolavoro dell’ottava parte dove Lynch, nel raccontare la genesi del Male, ha messo su un’operazione simile a quella fatta da Terrence Malick in The Tree of Life nella meravigliosa e lunga scena sulla nascita dell’Universo. Nella parte 10, andata in onda domenica scorsa, Lynch ha voluto rendere omaggio ad un altro grande cineasta della storia del cinema, Stanley Kubrick.
La scena in cui Richard Horne piomba a casa della nonna Sylvia per chiedere i soldi ha rimandato subito alla mente l’Arancia Meccanica di Kubrick. L’immagine di una ricca e idilliaca casa in periferia e dei suoi abitanti terrorizzati da un individuo sociopatico ricorda molto da vicino il film di Kubrick, con un pizzico della follia di Funny Games di Michael Hanake. Ma è soprattutto il modo in cui Lynch ha diretto il tutto, inquadrature comprese, che ha fatto subito tornare alla mente la violenza della scena dello stupro in Arancia Meccanica. Lynch mantiene perlopiù la telecamera in posizioni fisse, ma non la ‘costringe’ a rimanere completamente immobile. Sceglie di girare la scena con una telecamera portatile in modo che arrivi allo spettatore tutta la violenza che emana la scena in questione. Il leggero ballonzolare a destra e a sinistra crea una sorta di inquietudine per quello che sta accadendo. Lynch avvicina il più possibile la camera al volto di Sylvia Horne, amplificando lo shock delle sue espressioni facciali. Tutt’altro, invece, fa con Johnny Horne.
Johnny è legato ad una sedia per tutta la durata della scena a causa di una lesione alla testa che si era procurato volontariamente nella parte 9 di Twin Peaks. Le larghe inquadrature su di lui costringono il telespettatore ad osservare tutti i suoi movimenti in preda al panico. Cerca in qualche modo di liberarsi, di sopravvivere alla furia imprevedibile di Richard. Questi movimenti non sono di per sé violenti ma costringono la spettatore ad assistere impotente ad una scena di vero e puro terrore.
L’innocenza macchiata
Al contrario della scena dello stupro di Arancia Meccanica che si svolge senza l’ausilio di nessuna musica, quella di Lynch si avvale di una melodia orchestrale dal ritmo lento, anche se quello che sta accadendo in casa Horne è completamente l’opposto. Il secondo suono che si sente nella scena è la costante e ripetuta voce del giocattolo di Johnny (“Hello Johnny, how are you today?“). Se Lynch lo ha fatto o meno in modo intenzionale non è dato saperlo, ma la voce stridula di questo giocattolo non può che ricordare Alex che canta “Singin ‘in the rain” mentre distrugge la casa. L’innocenza della canzone in Kubrick e del giocattolo in Lynch viene macchiata in entrambi i casi da un qualcosa di raccapricciante che sta accadendo.
Questa scena del rapimento di Richard Horne ai danni della nonna resterà tra le più indimenticabili dell’intera serie. Con l’augurio che Lynch, prima della conclusione, torni ad omaggiare qualche altro artista (oltre a se stesso).
Twin Peaks va in onda tutte le domeniche notti alle 4.00 con un episodio in lingua originale su Sky Atlantic HD.
Fonte: Indiewire
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