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Avengers: Infinity War: la recensione del primo capitolodella resa finale targato Marvel

Avengers: Infinity Waril diciannovesimo film tratto dall’infinitamente espanso Marvel Cinematic Universe, è approdato sugli schermi italiani ieri, con due giorni di anticipo rispetto all’uscita americana. Nato come continuo naturale di Avengers: Age of Ultron (2015), questo nuovo capitolo della saga dei Vendicatori è di certo il più corale di tutti.

Avengers: Infinity War: la sinossi

Infinity WarIl film si apre con Thor che, fuggito da Asgard in seguito alla distruzione del pianeta nello scontro con la potentissima sorella in Thor: Ragnarok (2017), chiede soccorso poiché la nave su cui viaggiava col suo popolo è stata attaccata dal nemico che da ormai il primo capitolo della saga dei Vendicatori viene citato, ovvero il temibile gigante Thanos. Intenzionato ad ottenere tutte e 6 le Gemme dell’Infinito per portare avanti il suo folle, seppur etico a suo dire, piano di requilibrare l’universo sterminandone la metà, il nemico si aggira per lo spazio alla ricerca della fonte del potere, incontrando l’opposizione di tutti gli eroi finora presentati finora. In una lunga e difficoltosa lotta contro il tempo, grande protagonista di questo Avengers: Infinity War, incarnato nella gemma custodita da Doctor Strange, la resa dei conti fra Thanos e l’universo è appena cominciata.

Avengers: Infinity War: le nostre impressioni

Infinity WarNon appena hanno iniziato a scorrermi davanti agli occhi i titoli di coda di questo nuovo capitolo della saga dei Vendicatori, sono riuscita ad esclamare solo una parola. “Wow”. Insieme a me lo hanno detto in molti in sala, sia per la portata di ciò che avevano visto, sia per la resa che è stata fatta di questo spettacolare Avengers: Infinity War. Sì, perché per quanto grande calderone di personaggi, che si ritrovano, infine, uniti in una lotta che li coinvolge tutti personalmente, Avengers: Infinity War è un prodotto incredibilmente armonico, ben strutturato, denso di storie, emozioni e colpi di scena. A sottolineare la maestosità della trama, il cui fulcro centrale è senz’altro la grande minaccia di Thanos, troviamo proprio un inizio in medias res, spesso accennato in altri capitoli Marvel, ma che qui è necessaria per rendere chiaro allo spettatore che la minaccia è imminente e terribile. Ogni filo si riallaccia in questo inizio della fine, ed ora ogni tassello trova il suo incastro perfetto. Sebbene sembra evidente quale sia il destino dei prossimi film Marvel, sempre meno con i piedi sulla Terra e sempre più proiettati nello spazio, nell’universo infinito, Avengers: Infinity War gioca su un principio di equilibrio che è anche la filosofia di vita dell’antagonista del film.

Infinity WarThanos, interpretato da Josh Brolin, è la grande incognita di questo film: nonostante sia stato lui il motore di ogni film dal 2008 ad oggi, non si era mai visto. Questo villain, che agisce non per odio ma per uno spasmodico desiderio di equilibrio al fine di garantire una vita decente a chi rimane, risulta certamente atipico. Nonostante sia plausibile che lo spettatore odi intensamente il personaggio, Thanos suscita anche una certa pietà: è una creatura che ha terribilmente sofferto nel vedere annientato il suo popolo e la sua casa, ed è per questo che fa della parità e dell’equilibrio fra numeri la sua cifra di vita. Thanos è semplicemente l’incarnazione di un’idea, non di base sbagliata, ma che richiede un sacrificio troppo grande per poterla tollerare. Josh Brolin in questo senso è stato molto bravo a rendere questo mostro, gigantesco e apparentemente senza cuore, più umano di quanto si potesse pensare all’inizio. Il suo ruolo spicca fra gli altri, cosa non facile, visto la quantità gigantesca di attori presenti in questo Avengers: Infinity War.

L’umanità degli eroi e i legami instauratisi nel corso degli anni tra questi diventano qui protagonisti prepotenti. In una maestosità di fondo, grave e preoccupante, gli eroi di Avengers: Infinity War sembrano provare per la prima volta puro timore, timore di non farcela, di perdere, di vedere le proprie mani macchiate del sangue non solo dell’umanità, ma da quello di mezzo universo. Questo atteggiamento non è di certo tipico di questi personaggi: basti pensare allo spavaldo Tony Stark, all’ironico e antieroe Peter Quill, o la posato e glorioso Black Panther, sempre certi del loro successo, che vengono qui colti da dubbi e paure, arrivando a mettere in discussione il loro ruolo di protettori. Inoltre, tutti gli eroi di questo Avengers: Infinity War hanno instaurato fra loro rapporti profondi e più o meno conflittuali. Avendo avuto anni ed anni per formarsi, nei confini della più grande macchina seriale cinematografica di successo mai concepita, le relazioni fra loro si sono inasprite o sedimentate in rapporti amorosi, rendendo l’iterazione fra essi in quest’ultima grande lotta ancora più intensa e carica di significato.

Infinity WarE’ incredibile come in un film come Avengers: Infinity War, così corale e ricco di personaggi che abbiamo avuto modo di vedere singolarmente e ampiamente in capitoli a loro dedicati, siano stati integrati fra loro con una maestria difficile da gestire e che, ammettiamolo, tutti temevamo potesse risultare in un fiasco totale. A partire dall’ironia dei Guardiani unita alla megalomania di Iron Man e all’ingenuità di Spiderman, con quel pizzico di presunzione alla Doctor Strange, per passare al trio delle meraviglie di donne guerriere Vedova Nera- Okoye- Scarlett, ogni pezzo è incasellato e sembra nato sin da subito per arrivare a questa armonia finale.

A livello fotografico, questo Avengers: Infinity War si è superato, curando in ogni dettaglio le innumerevoli e scenografiche lotte, tutte in tema in base all’ambientazione scelta, dal pianeta Titano al Wakanda. I colori e le inquadrature, inoltre, seguono coerentemente quelle dei personaggi del momento, unendosi in un equilibrio piacevole.

Avengers: Infinity War

valutazione globale - 8

8

uno spettacolare inizio della resa dei conti

User Rating: 4.7 ( 1 votes)

Avengers: Infinity War: un giudizio in sintesi

Infinity WarAvengers: Infinity War è un film che non delude le aspettative, nei suoi circa 150 minuti di visione: primo capitolo dello scontro finale sussurrato e motore dei 18 film precedenti, Avengers: Infinity War è un prodotto incredibilmente ben fatto, armonico, che arriva dritto al cuore dello spettatore con colpi di scena e immagini toccanti, ma anche direttamente agli occhi, con la fotografia e gli effetti speciali curati nel minimo dettaglio. Alla luce di ciò che è stato mostrato, viene solo da chiedersi “cosa accadrà adesso? come si potrà uscire da questo impasse?”. Non possiamo che aspettare (per l’esattezza, si parla del 13 maggio 2019).

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About Ilaria Coppini

25, ormai laureata in Letterature e Filologie Euroamericane, titolo conseguito solo per guardare film e serie TV in lingua originale (sulle battute ci sto ancora lavorando). Almeno un'ora al giorno per vedere un episodio la trovo sempre, e Netflix è ormai il mio migliore amico. Datemi del cibo e una connessione veloce e scatenerete la binge-watcher che è in me.

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