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Christian Bale in una scena di The Pale Blue Eye

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point: la recensione del film con Christian Bale

Dal 6 gennaio è disponibile su Netflix il nuovo film di Scott Cooper The Pale Blue Eye – I delitti di West Point con protagonista Christian Bale. Ecco la nostra recensione.

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, la trama

Stato di New York, 1830. Nell’accademia militare di West Point una giovane recluta viene trovata impiccata a un albero: parrebbe un suicidio se il cuore del ragazzo non fosse stato asportato chirurgicamente post-mortem. La natura misteriosa del delitto spinge il comando militare a contattare August Landor (Christian Bale), detective privato ante litteram ritiratosi nei boschi dopo la morte di moglie, prima, e figlia, poi. Il riflessivo e arguto investigatore capisce subito che la risoluzione del caso è velata dall’omertà dei cadetti dell’accademia, e diventa ben presto confidente del giovane soldato Poe (proprio Edgar Allan, interpretato da Harry Melling), riconoscendone le formidabili capacità deduttive. Passo dopo passo il sodalizio tra il giovane letterato e Landor porterà al disvelamento del mistero, non senza colpi di scena e risvolti dolorosi.

Le nostre impressioni

Il terzo film diretto da Scott Cooper con protagonista Christian Bale (dopo Out of the Furnace – Il Fuoco della Vendetta e Hostiles – Ostili) è un film dolente e compassato, ed è anche un’ulteriore conferma dell’assenza di fluidi vitali nel cinema di questo regista. Come i precedenti lavori di Cooper abbiamo un film dotato sulla carta del cast giusto (troviamo anche Timothy Spall, Charlotte Gainsbourg, Robert Duvall, Toby Jones, Kate Boynton e Gillian Anderson) e delle perfette location per orchestrare il suo racconto ma, nonostante gli addendi, il risultato è sempre sotto le potenzialità.

The Pale Blue Eye

Nonostante l’ottimo impiattamento, un delitto così macabro e la carta Edgar Allan Poe detective, ne esce un giallo mystery del tutto esanime e impersonale, risollevato da un discreto colpo di scena nel finale che ribalta la lettura del film. A regnare è una grande difficoltà a coltivare suspence e attenzione per questa storia dominata da scenari pungenti virati al blu di Prussia dove i più personaggi più vitali sono i morti. Christian Bale sembra esserci per un favore personale, offrendo un prova pigra e in profondissima sottrazione; ben più sentita e partecipata la presenza di Melling, che entra perfettamente nei panni di un Edgar Allan Poe leopardiano, scrittore in erba affamato di mistero e poesia.

The Pale Blue Eye - I delitti di West Point

Valutazione globale - 4

4

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Giudizio in sintesi

Un’occasione sprecata The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, che con un racconto scabroso poteva scandagliare i peccati originali dell’antica alta borghesia americana. Occorreva, però, una diversa sensibilità per questo racconto gotico, dove la giusta atmosfera cupa e macabra è decisivo, ma qui non c’è la minima tensione o lo sgomento che impregnano gli scritti di E.A. Poe. Ne risulta, quindi, una bolsa detective story che non coinvolge e si trascina faticosamente per spossanti 130 minuti. Scott Cooper, dopo aver dimostrato di non saperci fare particolarmente né con l’horror (Antlers), per niente con il crime (Il fuoco della vendetta e Black Mass) e così così con il western (Hostiles), forse si misurerà in un genere che ne esalterà le qualità riconosciute da molti produttori e critici, ma non da chi scrive.

Leggi anche: la recensione di Hostiles – Ostili di Scott Cooper

About Giulio Mantia

Sono un immoderato consumatore di film improvvisatosi recensore amatoriale. Cerco di scrivere di cinema nei limiti delle mie conoscenze ed evitando di farla fuori dal vaso. Accetto volentieri critiche, osservazioni e confutazioni. Il mio film preferito è senza dubbio Dal Tramonto all'Alba di Rodriguez/Tarantino, un'allegra miscela di delirio e badassment che riesce sempre a rallegrarmi.

2 comments

  1. difficoltà a coltivare suspence

  2. La carriera di un artista inizia sempre domani.

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