Disponibile da ottobre su Netflix: Operation Finale, l’ultimo film di Chris Weitz con Ben Kingsley, Oscar Isaac e Mélanie Laurent sulla cattura in Argentina del gerarca nazista Adolf Eichman nel 1960.
Operation Finale: sinossi
A quindici anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’intelligence israeliana (Mossad), riesce a rintracciare un criminale nazista rifugiatosi in Argentina. Un manipolo di agenti segreti guidati dall’infaticabile agente dello Shin Bet, Peter Malkin, lanciarono nel 1960 un’operazione Top Secret per catturare il famigerato Adolf Eichmann rifugiatosi a Buenos Aires sotto falso nome.
Operation Finale: le nostre impressioni
Adolf Eichmann, l’uomo soprannominato l’architetto della “Soluzione Finale”, divenne più noto per la sua rocambolesca cattura e la sua estradizione in Israele. Con quest’ultimo sono ben 6 i film e i documentari riguardanti la cattura e il processo di Adolf Eichmann. Ricordiamoli: Uno specialista – Ritratto di un criminale moderno (1999), Conspiracy – Soluzione finale (2001), Hannah Arendt (2012) e altri.
Neppure questo film effettivamente si concentra sul ruolo di Eichmann nell’architettare la deportazione su rotaie ai campi di concentramento. In Operation Finale il regista Chris Weitz ne fa un vago accenno. Durante titoli di testa si vede una mano (presumibilmente quella di Eichmann) intenta ad appuntare spille su una mappa dell’Europa centrale. Carrellata stretta su fogli contenenti nomi di campi di concentramento, di città europee e orari di treni. Per la sceneggiatura piuttosto si è preso spunto dalla biografia “La casa in Via Garibaldi” (1975) di Isser Harel che si concentra sul rapporto tra Eichman (Ben Kingsley) e Peter Malkin, l’agente del Mossad che lo catturò e lo convinse a sottoporsi al processo. Il film è ambientato durante i giorni del suo sequestro a Buenos Aires, prima della rocambolesca estradizione in Israele. Scene di azione e tensione smorzate repentinamente da momenti statici del sequestro, o flashback di ricordi.
Tra il cast figura la bella Mélanie Laurent che ci rimanda alla bionda cinefila di Bastrdi Senza Gloria (2009). C’è poi Oscar Isaac, noto ai più come il Poe Dameron membro della Resistenza nella Trilogia di Star Wars. Ma soprattutto c’è Ben Kingsley che nella sua carriera ha interpretato ben tre sopravvissuti all’olocausto. Fu Otto Frank in Il diario di Anne Frank, Itzhak Stern in Schindler’s List e La storia di Simon Wiesenthal (1989). Qui, nonostante il cerone arancione e i baffi tinti, il 74enne Kinglsey male-interpreta il ruolo di Adolf Eichmann, che al momento della sua cattura nel 1960 aveva appena 54 anni. E ancora peggio nelle scene di flashback, quando fu decisa la Soluzione Finale (1942), Eichmann aveva soli 36 anni.
Operation Finale
Valutazione globale - 4
4
Un thriller storico poco convincente
Operation Finale: giudizio in sintesi
Su Netflix si è visto di peggio ultimamente, ma questo film riesce a collezionare – oltre a una brutta performance di Kingsley – una serie di buone occasioni mancate e momenti cinematografici dolorosamente banali. Nonostante gli spunti che la trama offre, il film si perde in momenti drammatici mal recitati e in situazioni avventurose che necessitavano di maggior ritmo. Se Hanna Arendt scrisse sul processo a Eichmann il saggio “La banalità del male” (1963), qui possiamo parlare tranquillamente del “male della banalità”.
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I absolutely loved Operation Finale! Oscar Isaac and Ben Kingsley were both fantastic in their roles and the story was very well written. I can’t wait to see what else Netflix has in store for us!
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I just watched Operation Finale on Netflix and was blown away by the performances of Oscar Isaac and Ben Kingsley. The movie was incredibly well-made and provided a fascinating look into the true story of the capture of Adolf Eichmann. The tension and suspense were palpable throughout, and I found myself on the edge of my seat multiple times. Highly recommend!