Il Festival di Cannes si avvicina, e sale spasmodicamente l’attesa per la lista dei circa venti film che entreranno a far parte della Selezione Ufficiale. Con la sua ampia gamma di registi, da quelli più noti alle stelle emergenti, quello con la Croisette è uno degli appuntamenti cinematografici più attesi dell’anno. Il direttore artistico Thierry Fremaux e la sua squadra, come consuetudine, attenderanno l’ultimo minuto prima di diramare la lista ufficiale. Ecco, allora, in rigoroso ordine alfabetico, una lista di pellicole che vorremmo riscuotessero il meritato successo all’imminente Festival di Cannes.
- At the Office – Con quello stile surrealista che gli è valso un certo seguito negli ultimi anni, Quentin Dupieux propone un’opera satirica ed insieme investigativa, che richiama il suo Wrong (2012). La storia, ambientata in una stazione di polizia e con al centro della trama un omicidio, sarebbe probabilmente più adatta alla programmazione dei film della mezzanotte.
- Ash is Purest White – Probabilmente il maggior cineasta cinese, Jia Zhangke è un habitué del Festival di Cannes, dove ha presenziato con i suoi ultimi tre lavori: 24City (2008), Il tocco del peccato (2013) e Al di là delle montagne (2015). Il film racconta la storia di Qiao (Zhao), giovane ballerina che finisce in prigione per aver difeso con una pistola il suo ragazzo, un malvivente. Dopo cinque anni di carcere, Qiao torna in libertà decisa a riallacciare i rapporti con il suo vecchio amore.
- Beautiful Boy – Il belga Van Groeningen (Alabama Monroe, 2012), è alla sua prima direzione in lingua inglese. Con l’adattamento delle memorie di David Scheff, racconta la storia di un padre e di un figlio dipendente da metanfetamine. Il film è sostenuto da un cast di prim’ordine: i protagonisti saranno Timothée Chalamet e Steve Carell.
- The Beach Bum – Con la sua tipica poetica dell’assurdo, Harmony Korine si concentra ancora una volta su degli emarginati in giro per la Florida. Stavolta il protagonista (McConaughey) interpreta un poeta errabondo ed edonista, che lotta per pubblicare la sua ultima opera in modo da guadagnare quanto necessario per perpetuare la sua vita dissoluta. La visione che Korine ha degli eccessi americani – ad un tempo sensibile e lercia – e la prova di un attore come McConaughey, che torna ai toni della commedia – anche se in un contesto del tutto nuovo – hanno suscitato parecchia curiosità intorno a quest’opera.
- Birds of Passage – Il colombiano Ciro Guerra oltrepassa l’elegante bianco e nero del suo precedente film El abrazo de la serpiente (2015) e vira sul genere di guerra: un uomo decide di dedicarsi alla coltivazione della marijuana per dare una svolta alla sua vita, ma finisce per scontrarsi con i boss locali scatenando una spirale di violenza. Un film interessante, che richiama la poetica di Cimino e Peckinpah.
- Burning – L’ultimo film di Lee Chang-dong risale all’ormai lontano 2010, il magistrale Poetry, e Cannes è pronta ad accogliere di nuovo le storie del regista sudcoreano, intrise di sofferenza e trascendenza. Stavolta la trama viene da un adattamento di Haruki Murakami, e vede come protagonisti tre giovani – due uomini e una donna – che in seguito ad un misterioso incidente vedranno le loro vite legarsi indissolubilmente.
- That’s Love – Spesso il Festival di Cannes tratta con estremo riguardo gli attori “di casa”, e lo stesso può dirsi per Claire Burger, che ci offre la storia di un padre abbandonato dalla moglie alle prese con l’educazione delle due irascibili figlie.
- Cold War – Dopo l’Oscar del 2015 conquistato nella sezione Miglior Film straniero con Ida, il polacco Pawlikowski si presenta con un titolo roboante, per di più contando sulla forte spinta degli Amazon Studios. La storia, dal sapore agrodolce, è ambientata nell’Europa degli anni ’50, e segue le vicende dei due sfortunati amanti immersi nella continua minaccia di una guerra imminente ma, di fatto, impossibile.
- The Death and Life of John F. Donovan – Al suo esordio con un film anglofono, il giovanissimo Xavier Dolan ha raggruppato un cast stellare: Natalie Portman, Jacob Tremblay, Bella Thorne e Susan Sarandon. Annoverato già tra i “signori” di Cannes, dove ha collezionato già ben otto riconoscimenti finora, Dolan sceglie di raccontarci la tragica storia del legame tra un ragazzino di undici anni ed una famosa stella del piccolo schermo. Un film che, a detta di molti, potrebbe essere adatto per la cerimonia di apertura.
- Domino – Dopo sei lunghi anni, il “regista del crimine” Brian De Palma torna in scena con un thriller poliziesco, i protagonisti del quale provengono dal mondo delle serie: Nikolaj Coster-Waldau e Carice van Houten (Game of Thrones). I due poliziotti, in una Copenhagen sotto la minaccia terroristica, si mettono sulle tracce dell’omicida di un collega. Scopriranno che si tratta di un infiltrato della CIA intento a sgominare una cellula dell’ISIS.
Appuntamento tra qualche giorno per la seconda parte dell’articolo sui film che potrebbero essere proiettati al prossimo Festival di Cannes.
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Fonte: Indiewire