L’amore secondo Isabelle, pellicola firmata da Claire Denis, ha aperto la Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes nel 2017.
L’amore secondo Isabelle: sinossi

L’amore secondo Isabelle: le nostre impressioni
Vagamente ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Barthes, il film di Denis non è un’opera facile da digerire. Parole, riflessioni, confidenze, discorsi reiterati e a volte stereotipati: tutta la pellicola è una perenne verbalizzazione, anche delle più impercettibili sfumature del sentimento, che, forse, un’attrice del calibro di Juliette Binoche avrebbe reso alla perfezione anche con qualche battuta in meno. Certo, la fonte di ispirazione è ostica, e la scelta di una sceneggiatura iper-verbale non rende scorrevole lo svolgimento della trama.

Isabelle risulta un personaggio a tratti monocorde, ed il film beneficia piuttosto dei quattro uomini che si alternano al suo fianco, vertici di un quadrilatero nel quale rappresentano il miserabile, l’immaturo, il meschino e lo sprovveduto. Solo l’ultimo, in ordine di apparizione, sembra (è bene sottolinearlo) rappresentare una via d’uscita dalla disperata situazione sentimentale della protagonista. Di fronte a questo sconcertante campionario maschile del tutto simile ad uno zoo (ogni uomo è imprigionato nei più ovvi stereotipi), resta una duplice perplessità. Innanzitutto riguardo l’estrema rapidità con la quale Isabelle passa da un uomo all’altro; scelta difficilmente difendibile, specie se – parole sue – si innamora ogni volta: un sentimento così volatile, ci sembra, è cosa diversa dal vero amore tanto agognato. E, in secondo luogo, l’impressionante propensione per gli uomini “sbagliati” di ogni ceto, tipo e personalità. Ancora una volta, lungi dalla ricerca dell’amore, è una specie di coazione a ripetere di freudiana memoria il vero problema che intrappola Isabelle.
La sceneggiatura lascia intravedere piccole incertezze: qualche scena o qualche dettaglio sembrano francamente superflui nello svolgimento dell’opera, oppure tanto ricercati da risultare astrusi. Se è possibile soprassedere su alcune scene ambientate nella campagna francese, che spezzano lo scenario urbano parigino con qualche nota di colore, ci risulta incomprensibile l’insistenza sulle calzature di Isabelle. Denis, tuttavia, mostra un’innegabile perizia alla regia, e regala anche piani sequenza con una macchina da presa mobile che lasciano il segno.

L'amore secondo Isabelle
valutazione globale - 5.5
5.5
Un film iper-verbale, riuscito a metà
L’amore secondo Isabelle: un giudizio in sintesi

Per ogni notizia e aggiornamento sul mondo dello spettacolo, cinema, tv e libri, vi consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook
Intrattenimento.eu News e recensioni di cinema e serie tv