“Quello che succederà in questa puntata si rivelerà cruciale per tutti gli avvenimenti che si susseguiranno nella seconda metà della stagione”, ha anticipato il produttore Aaron Harberts riguardo all’episodio d’esordio della nuova stagione di Star Trek: Discovery, andato in onda lo scorso 7 gennaio 2018 in America. “La seconda parte della stagione sarà dedicata ancora alla guerra, a come essa si svolgerà. I vostri eroi vedranno minacciate le loro identità. Sarà davvero entusiasmante”. Nel secondo capitolo, infatti, la crew della USS Discovery si troverà ad affrontare non poche difficoltà per sopravvivere in un territorio nemico, lottando con tutte le sue forze per ritornare a casa.
Ricordiamo che tra gli interpreti principali del cast vi sono Sonequa Martin-Green, Doug Jones, Jason Isaacs, Anthony Rapp, Michelle Yeoh, Shazad Latif, Mary Wiseman, Mary Chieffo e James Frain. Star Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in collaborazione con Secret Hideout, Living Dead Guy Productions e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trevor Roth servono da produttori esecutivi della serie.
Il conflitto tra scienza e fede nella seconda parte di Star Trek: Discovery 2
Oltre alle dichiarazioni rilasciate da Harberts, il co-produttore Gretchen J. Berg ha difeso a spada tratta l’uso copioso della lingua Klingon nei primi nove episodi. “Da un punto di vista narrativo era indispensabile, dal momento in cui la storia che volevamo raccontare era incentrata sui Klingons e sul loro desiderio di mantenere pura la loro razza”. “Nell’ultima parte della stagione, gli spettatori vedranno molti meno sottotitoli”, ha assicurato poi Harberts. “Ci sarà un coinvolgimento minore per quanto riguarda la lettura dei sottotitoli”.
Star Trek: Discovery era stata rinnovata per una seconda stagione e Harberts aveva voluto offrire al suo audience qualche piccola ulteriore informazione sin da subito. “La seconda stagione non sarà particolarmente incentrata sulla guerra… Il nostro interesse era quello di affrontare il tema del conflitto tra scienza e fede”. La cosa curiosa è che, in realtà, gli autori devono ancora raggiungere un “compromesso” per decidere come finirà lo show… Non ci resta che attendere.
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Fonte: Deadline