Da lungo tempo assente dal piccolo schermo, Star Trek torna in TV con la sua nuova versione Discovery. Avrà saputo accontentare vecchi e nuovi fan?
Star Trek: Discovery – la sinossi
La razza dei Klingon, capitani dal loro leader T’Kuvma, ha un obiettivo poco pacifico: riunificare le 24 casate del loro Impero per dichiarare guerra alla Federazione dei Pianeti Uniti. Ad affrontare la minaccia sarà la nave spaziale Shenzhou capitanata da Philippa Georgiou (Michelle Yeoh) e il primo ufficiale Michael Burnham (Sonequa Martin-Green).
Star Trek: Discovery – le nostre impressioni
Dopo una dozzina di anni l’universo di Star Trek, qui nella sua nuova declinazione Discovery, torna in onda in tv. O per meglio dire, debutta in tv (il primo episodio è andato in onda sulla CBS) per poi proseguire fino al quindicesimo episodio sulle piattaforme streaming (All Access in America, Netflix nel resto del mondo). Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando la prima serie tv di Star Trek, creata negli anni ’60 da Gene Roddenberry, fece il suo debutto sul piccolo schermo. Discovery, essendo ambientato dieci anni prima i fatti narrati in Star Trek, altro non è che il prequel di quella prima serie che dette il via a tutto quell’universo che contaminò in seguito anche il cinema e la letteratura.
I primi due episodi di Star Trek: Discovery sono in tutto e per tutto un prologo di quello che sarà effettivamente la serie e servono per introdurre la protagonista principale: il primo ufficiale Michael Burbham. Qui incappiamo subito in due essenziali novità che ci propone Discovery. La prima è che il personaggio principale è una donna e non un uomo. La seconda, invece, riguarda il ruolo del protagonista che non è un capitano ma bensì un primo ufficiale. Ma le novità di Discovery non si fermano certo qui. Nei primi due episodi lo sforzo produttivo a livello di budget è evidente grazie a delle scene, in particolar modo quelle di battaglia spaziale, ben fatte e curate nei loro minimi dettagli. Al contrario di alcune vecchie serie su Star Trek, in Discovery i personaggi non hanno più quella monodimensionalità che il più delle volte li faceva apparire come semplici figure di corredo all’interno della serie, ma sono fin da subito ben strutturati. Prendiamo ad esempio il primo ufficiale Burbham. Di lei vediamo anche dei flashback (altro meccanismo narrativo inedito per Star Trek) sul suo passato e di quando da piccola rimase orfana per via di un attacco dei Klingon (anche se qui dovranno spiegarci l’incongruenza che vuole i Klingon assenti da oltre 100 anni), oltre al suo arrivo come primo ufficiale nella USS Shinzou.
La Discovery deve ancora fare la sua comparsa. Probabilmente ci imbatteremo in questa nave stellare già dal prossimo episodio, conoscendo anche i personaggi che la popolano e la comandano. Per il momento possiamo affermare che la serie è partita con il piede giusto, non tradendo affatto le aspettative. Anzi, chi si aspettava di trovarsi davanti all’ennesima e anonima serie di Star Trek, forse, dovrà ricredersi. Il rimo è incalzante, i personaggi azzeccati e, come sempre, ciò che accade nello spazio stellare può essere visto anche come una trasposizione dei tempi storici che stiamo vivendo. La razza dei Klingon ha mire espansionistiche ed è pronta a sacrificarsi per una causa ancora dai contorni poco chiari. Vi ricordano qualcuno?
Star Trek: Discovery
Valutazione globale - 7.5
7.5
Lunga vita e prosperità...a Discovery
Star Trek: Discovery – le curiosità
Discovery è stata creata, insieme a Alex Kurtzman, da uno dei nomi più noti e stimati della serialità televisiva: Bryan Fuller, ma Fuller ha lasciato Discovery nel periodo della pre-produzione per via dell’impegno con l’altra sua serie già andata in onda, American Gods. Per questo motivo Discovery ha subito più volte dei rimandi. Perso per strada Fuller, i nuovi showrunner di Discovery sono Gretchen J. Berg e Aaron Harberts.
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Meh!
*** SPOILER ***
Pro
Effetti speciali bellissimi.
Contro
Il primo ufficiale e l’ufficiale scientifico che litigano come bambini.
Scelte fatte senza nessuna logica/sentimento, solo per “creare la situazione”.
Il ponte di comando dove la catena di comando non esiste.
i Klingon cambiati per la seconda volta, quando potevano “creare” un’altra razza.
Sarek che sembra prevedere il futuro e la figlioccia “già sà!”.
La serie che, da come si presenta, sembra un’unica puntatona tipo telenovela.
Direi che questa serie se la possono tenere.
D’accordo praticamente su tutto. Tuttavia penso che me la guarderò fino in fondo, giusto per poter dare un giudizio completo.
Invece non capisco cosa intende l’autore della recensione definendo le precedenti serie di Star Trek “anonime”. Enterprise, che tutti criticano tanto, era allo stesso tempo originale e coerente con l’universo Star Trek. Discovery non sembra essere né l’uno né l’altro.
Vedremo