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Star Trek Discovery: recensione della prima parte di stagione

Star Trek Discovery fa parte di uno dei franchise più longevi della storia, ma quanto si può effettivamente definire parte di questa saga? E il fatto di essere figlio di questo periodo quanto snatura Star Trek

Star Trek Discovery, sinossi

star trek discovery Non è ancora tempo dell’Enterprise, mancano anni ancora ai pacifici viaggi d’esplorazione nello spazio profondo, anzi è tempo di guerra tra Federazione e Klingon, una guerra provocata dalle casate e scatenata dall’imperizia di una giovane umana cresciuta tra i Vulcaniani. In questa prima parte si esplora la genesi del conflitto e i tempi bui che contrappongono le parti in un crescendo di tensione e dramma, tempi nei quali però incredibili avanzamenti tecnologici potrebbero risolvere i problemi e portare ad una nuova era di viaggi, non solo nello spazio.

Star Trek Discovery, le nostre impressioni

Non è impresa facile riportare Star Trek sullo schermo al giorno d’oggi, perché riproporlo così com’era lo avrebbe definitivamente collocato fuori tempo massimo; è cambiata la società, sono cambiate le visioni del futuro e dello stesso presente. Siamo passati da generazioni che vedevano nel domani qualcosa di meglio dell’oggi a generazioni che la pensano in modo diametralmente opposto. star trek discovery Che senso avrebbe avuto ancora uno Star Trek leggero, che pur ha sempre avuto nel suo DNA un profondo valore contenutistico e di messaggio? Ma il messaggio dello Star Trek originale, seppur vi fossero sofferenze e vissuto personale, era privo di una sofferenza generalizzata, potremmo dire quasi sociale, e aveva sempre vissuto della storia della settimana in un’epoca in cui le storie si raccontavano così.

Anche da quel punto di vista il mondo è cambiato e, come tutti abbiamo visto, ormai anche la serialità televisiva ha cambiato pelle, raccontando storie più lineari e più stratificate.

Questo Star Trek si adegua, è figlio di questo tempo, ma d’altro canto capisco i vecchi fan che lo sentono come una cosa spuria, perché in effetti è proprio questo, è un prodotto diverso.

star trek discovery Bello o brutto? Se lo svincoliamo dall’essere parte del franchise, e al netto di alcune leggerezze narrative, è sicuramente uno show che intrattiene e costruito con una storia in crescendo che, passo dopo passo, avvinghia lo spettatore in una narrazione sempre più serrata, che porta ad un finale di prima parte di stagione intenso, ben costruito e gravido di mille possibilità e scelte per il futuro prosieguo della serie.

La cura, il “realismo” e una certa, anche se non troppo potente, profondità del racconto, così come le tematiche (queste sì più classiche) sul senso di essere persone, sull’onore, la lealtà, il senso del “magnifico” e della scoperta, la contrapposizione tra diversi, lo rendono un racconto completo e lo avvicinano per alcuni versi alla serie base, alla quale, forse per compensare, vengono fatti continui rimandi e citazioni (mi piace soprattutto ricordare il discorso sulle esigenze dei molti e le esigenze del singolo che richiamano alcuni dei momenti migliori dei primi film).

Star Trek Discovery

valutazione globale - 7

7

non ancora Star Trek

User Rating: 3.5 ( 1 votes)

Star Trek Discovery, un giudizio in sintesi

Star Trek Discovery, è uno show ben fatto, che intrattiene ed ha una parte tecnica molto curata, dimostrando la capacità di gestire un crescendo narrativo che convince. star trek discovery Non sarà proprio Star Trek, forse non lo è ancora, forse non lo potrà mai essere, ma rimane uno show di fantascienza che merita ben più che la sufficienza, compatto e senza grosse sbavature, in cui nessun episodio risulta sprecato in divagazioni.

Su tutti gli attori, più che la protagonista, meno brillante ma anche per via di un ruolo che la vuole meno emotiva (ma Spock era un’altra cosa), si stagliano il sempre ottimo Jason Isaacs e un Anthony Raap che costruisce molto bene il suo personaggio dandogli più di una sfumatura e sfaccettatura.

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About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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