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Mads Mikkelsen e Vanessa Hudgens

Polar: la recensione del film Netflix con Mads Mikkelsen

Direttamente dalle pagine dell’omonima graphic novel ideate dallo spagnolo Victor Santos e diretto nella versione per lo schermo dallo scandinavo ed ex batterista dei Bathory Jonas Akerlund, Polar è un prodotto dai toni pulp e giostrato sulla figura carismatica di Mads Mikkelsen, nei panni del miglior sicario al mondo. Un giusto equilibrio fra fotografia, caratterizzazione dei personaggi e sceneggiatura, rendono Polar un film piacevole.

Polar: sinossi

Mads Mikkelsen in Polar

Duncan Vizla (Mads Mikkelsen), noto nel mondo dei sicari come Black Kaiser, è uno degli assassini su commissione migliori al mondo. Ormai vicino alla pensione, si prepara a trascorrere il resto dei suoi giorni in una sperduta baita nello Utah, tormentato dai fantasmi del passato e con una pensione di 8 milioni di dollari. La Damocles, azienda per cui lavora, però, non è intenzionata a pagargli ciò che gli spetta, perciò il signor Blut (Matt Lucas) e la sua squadra migliore cercheranno di ucciderlo in tutti i modi possibili per incassare il contributo del Kaiser. In tutto questo, Duncan farà di tutto per proteggere la sua vicina di casa, Camille (Vanessa Hudgens), giovane ragazza tormentata da un passato oscuro e doloroso.

Polar: le nostre impressioni

Polar

Se ci venisse chiesto di definire Polar con una parola sola, la prima che viene in mente è senz’altro e senza ombra di dubbio pulp. In un susseguirsi di toni sgargianti, tanto dissonanti dalla violenza delle scene presentate, Polar viene presentato al pubblico in una trasposizione allucinata di un prodotto profondamente e inevitabilmente pulp, che colpisce per una cura visiva non ignorabile. Questa profonda appartenenza di genere si ritrova anche nei fotogrammi disturbanti e d’impatto che raffigurano gli incubi che tormentano Duncan, o nella costante presenza dello humour nero, tipico del pulp, che pervade la sceneggiatura, alternata a momenti di profonda serietà, soprattutto nel Black Kaiser, tipico personaggio pulp tormentato e spietato.

Un altro grande merito di Polar sta nella caratterizzazione dei personaggi e nella bravura del cast che li ha interpretati, in primis Mads Mikkelsen e Vanessa Hudgens, nei panni di Duncan e Camille. Mikkelsen, dall’espressione naturalmente dura e meditabonda, interpreta con il giusto grado di intensità emotiva e fisica (sarebbe il sogno di tutti, giungere all’età di 50 anni e oltre ed avere il suo fisico e la sua abilità) un personaggio interessante, ben strutturato, che non si lascia mai andare se non in alcuni casi, tra tutti quando si trova a dover proteggere Camille. La Hudgens, a sua volta, sembra calata bene nel personaggio di una giovane donna tormentata, che sembra sempre pronta a fuggire, che si è rifugiata in un luogo isolato e lontano in una sorta di punizione rivolta a sé stessa. Innegabile è l’alchimia che si percepisce sin dall’inizio fra i due attori, che culminerà inoltre in un finale piuttosto inaspettato, che tanto ricorda il film di Besson Léon. Anche gli altri personaggi, a partire dallo squadrone della morte ingaggiato per terminare il Kaiser, composto in modo omogeneo da una pluralità di nazionalità tipico del genere, al cattivo Blut, alla loro caratterizzazione sia come personaggi che colori, sono d’effetto e curati, ricordando così tanto la dimensione fumettistica da cui provengono che sembrano davvero appena usciti dalla pagina di un fumetto pulp.

Polar

Ben curate ed efficaci sono anche le sequenze di violenza, a tratti gratuite, presentate, che si intensificano mano a mano che la furia e la rabbia di Duncan sale. Questo climax di tensione viene accompagnato da una colonna sonora sempre più ritmata ed incalzante, mano a mano che il Kaiser si diletta in scene forti, tra cui spiccano la sparatoria nella baita, una sottile danza di ruoli e combattimento di cui Vizla sembra conoscere ogni passo, il terribile combattimento contro un infinito numero di guardie nel corridoio, e la sparatoria con guanti a sensori.

Non mancano, inoltre, battute cariche di humour nero in Polar, nonché situazioni simili, come quando Duncan regala una pistola a Camille, un regalo per “ragazze”, o quando il protagonista tiene una lezione sul mondo e sul suo lavoro nelle “onoranze funebri” a dei bambini di scuola elementare.

Polar

Valutazione globale - 7.5

7.5

Pulp...al punto giusto

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Polar: un giudizio in sintesi

Polar

Polar è un prodotto che funziona sotto molti punti di vista, anche grazie all’innegabile appartenenza al genere pulp, disseminato di qualche tono trash ma senza esagerare. Un cast a fuoco nelle parti, in primis Mads Mikkelsen, una caratterizzazione curata e composta da personaggi davvero interessanti rende Polar un prodotto che funziona, tra violenza, humour nero ed emotività.

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About Ilaria Coppini

25, ormai laureata in Letterature e Filologie Euroamericane, titolo conseguito solo per guardare film e serie TV in lingua originale (sulle battute ci sto ancora lavorando). Almeno un'ora al giorno per vedere un episodio la trovo sempre, e Netflix è ormai il mio migliore amico. Datemi del cibo e una connessione veloce e scatenerete la binge-watcher che è in me.

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