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Twin Peaks: come dare un senso allo sconcertante finale di Lynch

Se l’ottava parte di Twin Peaks – The Return apre la prospettiva di una battaglia tra Bene e Male, la Parte 18 prova che questa battaglia non avrà mai fine.

Il finale della Parte 18

Secondo Indiwire la Parte 18, quella finale, di Twin Peaks – The Return segna la fine della serie in maniera disorientante e brillante, mettendo in luce la figura più importante dello show: Laura Palmer. Dale Cooper torna indietro nel passato per impedire l’omicidio di Laura, ma il suo tentativo è bloccato da Judy, “una forza estremamente negativa” che strappa Laura dalla timeline. Cooper mette fine alla storia impedendo la morte di Laura – come prova la scomparsa del suo cadavere dalla spiaggia nell’episodio pilota – ma resta il fatto che non la salva veramente; in realtà non fa altro che impedire la sua morte in una linea temporale.

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Ovunque Judy invii Laura è dove Lynch ha deciso di ambientare l’ultima mezzora dell’intera serie. È impossibile sapere con precisione dove, ma si è legittimati a credere che si tratti di una sorta di dimensione alternativa creta da Judy per assicurare la scomparsa di Laura.

In una delle prime scene di The Return, il fireman dice a Cooper nella Stanza Rossa qualcosa che si rivelerà essere uno dei più grandi indizi che daranno un senso al finale: «Ricorda 430. Richard e Linda. Due uccelli, una pietra». Quasi 18 ore dopo, questa linea è chiusa. Agli occhi più attenti risalta il fatto che 430 era il numero del miglio in cui Cooper e Diane s’imbattono prima di essere trasportati in un’altra dimensione da Judy. Richard e Linda erano rispettivamente i nomi di Cooper e Diane. Quando Cooper legge la lettera che Diane gli ha lasciato, l’emittente è firmata come Linda e il destinatario è Richard. Inoltre, Gordon Cole ha rivelato che all’inizio della diciassettesima parte che «due uccelli, una pietra» era l’ultima cosa che Cooper gli aveva detto prima di sparire. Si è così portati a credere che il fireman debba essere venuto a corrente del fatto che Judy era abbastanza potente per creare una linea temporale alternativa, in modo che Laura non potesse essere salvata facilmente. Certo è che l’ultima scena della serie prova che Cooper non ha avuto successo nell’impresa.

La linea temporale alternativa lascia supporre un finale in cui il bene non avrebbe prevalso sul male. Cooper trovò Lara Palmer in una nuova dimensione, solo lei conosceva la sua identità come Carrie Page da Odessa, Texas. Nella sua casa si trova, non a caso, un cavallo bianco su una mensola, che è esattamente ciò che Sarah Palmer vide le notti prima dell’omicidio di Laura e di Maddie.

Twin PeaksAncora più rilevante è quello che è accaduto quando Cooper/Richard e Laura/Carrie riescono finalmente a tornare a Twin Peaks e a bussare alla porta di quella che avrebbe dovuto essere la casa di Laura. Non è Sarah Palmer a rispondere ma una certa Alice Tremond, che racconta alla coppia di aver comprato la casa dalla Signora Chalfont. Questo cognome dovrebbe suonare familiare, poiché il Signor Chalfont era al campo caravan dove morì Theresa Banks, e apparve poi a Laura consegnandole un dipinto che fungeva da portale dalla camera da letto alla loggia.

Ovunque Judy abbia condotto Laura, era ancora un luogo dove si poteva sentire l’influenza della Loggia Nera e era ancora un posto dove Cooper arrivò su ordine del fireman per salvarla. Alla fine della Parte 18, è chiaro che Jeffries stesse avvertendo Cooper che entrare nel passato sarebbe stato come entrare in un ciclo senza fine, all’interno del quale il Bene lotta contro il Male attraverso le linee temporali e le diverse dimensioni. Il Male trionfa sul Bene nel passato quando Judy elimina Laura dalla linea temporale e nella dimensione alternativa in cui Carrie Page si risveglia nei panni di una terrorizzata Laura Palmer. Ma il bene non abbandonerà la lotta, è questo l’ottimismo di David Lynch.

L’ottava parte ha trasformato la portata di Twin Peaks in una grande lotta tra il Bene e il Male. La Parte 18 conclude la serie affermando che questa battaglia non avrà mai fine: sarà destinata a ripetersi ciclicamente all’infinito. Ma finché ci sarà Dale Cooper, il Bene avrà sempre una possibilità. Il finale di Lynch rende questa dichiarazione comprensibile e inevitabile; è su quest’enunciato che si fonda l’universo di Twin Peaks.

Fonte: IndieWire 

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