La seconda stagione di The Crown, aveva il duro compito di rimanere al livello eccellente della prima e il risultato di questi dieci episodi non può che lasciare il pubblico soddisfatto per l’ottimo show messo in piedi da Peter Morgan e per le brillanti interpretazioni di Claire Foy e, quest’anno specialmente, di Matt Smith.
The Crown, seconda stagione: sinossi
La seconda stagione di The Crown continua la storia della Regina Elisabetta e della famiglia reale inglese, a partire dalla Crisi di Suez (1956) fino allo scandalo Profumo (1963) e di come in questi sette anni si sia ingrandita la famiglia reale e di come si siano sviluppati i rapporti interpresonali, specialmente con il marito e la sorella della Regina. Restano sullo sfondo, più che nella prima stagione, i grandi avvenimenti della Storia britannica di quegli anni.
The Crown, seconda stagione: le nostre impressioni
La seconda stagione di The Crown cambia tono rispetto alla stagione d’esordio. In questa nuova tornata, la Storia (quella con la S maiuscola) si fa un po’ più da parte per lasciare maggiore spazio ad un racconto più intimo della famiglia reale. Sicuramente gli avvenimenti “esterni” erano più pregni negli anni raccontati dalla prima annata, con l’immediato dopo guerra, la morte del padre, l’incoronazione, ma anche in questo secondo periodo ne accadevano di notevoli, come la crisi di Suez. La serie, però, un po’ come la stessa Monarchia inglese, si è ritirata su una posizione meno coinvolta nell’attualità e il fuoco è passato principalmente su Elisabetta e Filippo.
Molto più Filippo (e Matt Smith quindi) ci era stato promesso e così si è rivelato, facendo sì che la bravura di questo emergesse ancor di più e arrivasse a contrapporsi e integrarsi alla sempre bravissima Claire Foy.
Come la Foy nella prima stagione era stata eccezionale nel dipingere il personaggio di una ragazza, tutto sommato conservatrice e tradizionalista, che deve portare sulla sua testa l’enorme peso della corona e di quanto a questa missione sacrifichi, in questa annata Smith è magistrale nell’interpretare un Filippo incredibilmente complesso, un uomo con grandi cicatrici interiori, uno spirito libero, un uomo molte volte immaturo, una persona che ama l’avventura e vive la Regalità un po’ come una gabbia e un po’ come un annichilimento personale nel suo essere sempre “secondo”.
La figura che ricrea Smith è addirittura più interessante del reale Principe Filippo, si riesce a stabilire una profonda empatia con lui in alcuni momenti, arrivando a sentirsene lontani in altri. Tutto questo grazie al grandissimo lavoro dell’attore inglese.
Eccezionale, anche in questa seconda stagione, il lavoro del creatore, Peter Morgan, capace di creare episodi assolutamente emozionanti, come il terzo che vede il vibrante confronto tra Elisabetta e Filippo, o come il nono con l’educazione di Carlo in parallelo a quella di suo padre, o anche episodi dal climax entusiasmante come il sesto in cui veniamo a scoprire il passato del disgraziato zio di Elisabetta.
Nota a parte va fatta invece per la storia di Margaret. Visto che il fuoco era spostato sulla coppia regale, lo spazio per la sorella della regina viene compresso in alcuni episodi maggiormente dedicati a lei e al suo futuro marito Tony Amstrong (Matthew Goode). Come lo è stata per i tabloid per tutta la sua vita, anche sul piccolo schermo la storia di Margaret, donna fragile e instabile, ma romantica e bohémien, desta sempre molto interesse, specialmente tra il pubblico femminile, e anche in questa stagione a lei vengono riservati momenti intensi e molto forti, resi molto bene, dalla bravura, che già avevamo visto nella prima stagione, di Vanessa Kirby.
Piccolo cameo alla fine, invece, (ma era prevedibile) quello di Michael C. Hall nel ruolo di un Kennedy, visto con occhio molto britannico (quindi male, e questo era meno prevedibile).
The Crown
Valutazione globale - 8.5
8.5
intimo ed emozionante
The Crown, seconda stagione: un giudizio in sintesi
Una nuova stagione eccellente per questo prodotto che si sta affermando come uno dei più noti e premiati di Netflix (anche se i premi, si sa, sono spesso marketing). Una stagione che si rivela ancora più intima della prima, con una spiccata attenzione al rapporto tra Elisabetta e Filippo, reso alla perfezione da due attori come Smith e la Foy.
Una continuità eccellente, che presenta picchi di pathos in alcuni episodi più che in altri, ma che fa un ottimo lavoro nell’”incatenare” lo spettatore al divano, riservando una storyline molto glamour, ma nobilitata da due attori come la Kirby e Goode, con al centro la Principessa Margaret.
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