Gran parte film di Mel Brooks vengono annoverati tra le più grandi commedie della storia del cinema per l’ironia tagliente che accompagna ciascuno di essi. Ma sarebbe possibile realizzare adesso film come Frankenstein Junior o Per favore, non toccate le vecchiette?
La morte della commedia secondo Mel Brooks
In un’intervista alla BBC Radio 4 questa è stata una delle domande che sono state rivolte al rinomato attore e regista americano e la sua risposta ha gravitato attorno ad una questione piuttosto delicata: il “politicamente corretto”.
“Forse Frankenstein Junior sì, ma mai Mezzogiorno e mezzo di fuoco” ha risposto Mel Brooks, “perché siamo scioccamente diventati sempre più politicamente corretti, il che è la morte della commedia. Va bene non ferire i sentimenti delle diverse etnie e comunità. Tuttavia non fa bene alla commedia. La commedia deve camminare su un confine sottile, deve assumersi i suoi rischi. La commedia è quel piccolo elfo lascivo che sussurra all’orecchio del re, dicendo sempre la verità sulle abitudini umane”.
Ironia su tutto, ma fino ad un certo punto
Sia chiaro, Mel Brooks non pensa che qualsiasi argomento sia in grado di suscitare delle risate e che non ci sia nulla che superi il limite. “Personalmente non mi permetterei mai di parlare di camere a gas, di morte di bambini o di ebrei nelle mani dei nazisti. Tutto il resto va bene. La gente nuda? Benissimo. Amo la gente nuda. Generalmente sono le persone più corrette in assoluto”.
Quella di Mel Brooks è infatti una filmografia incentrata esclusivamente sulla commedia ed in particolare sulla parodia e sulla commedia farsesca. Oltre ad essere particolarmente amato dal pubblico, i suoi film sono sempre stati ben accolti anche dalla critica: egli è infatti uno dei 12 artisti ad aver conseguito un EGOT, cioè ad aver vinto almeno un Emmy (ne ha vinti tre), un Grammy (ne ha vinti tre), un Oscar (per la sceneggiatura nel 1969 per The Producers) e un Tony Award (ne ha vinti tre).
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Fonte: IndieWire