McMafia è una serie BBC che è arrivata in contemporanea in Italia grazie ad Amazon e si propone come una serie che racconta gli intrighi internazionali e ricorda molto The Night Manager, ponendosi come un buon prodotto da seguire per chi ha apprezzato la serie che vedeva protagonisti Tom Hiddleston e Hugh Laurie.
McMafia, pilot: sinossi
La famiglia di esuli russa Godman ora vive a Londra e la nuova generazione, rappresentata dal figlio Alex (James Norton) non è più interessata a rientrare nei giri mafiosi di famiglia, ma lo zio vuole riacquistare il suo antico potere e questo provocherà reazioni che porteranno Alex a doversi confrontare col suo passato per proteggere le persone che ama. Tra Londra, Mosca, Israele e il Medioriente, l’India, l’Europa, lo show spazia su tutti gli scenari per raccontare una guerra criminale ed economica globale.
McMafia, pilot: le nostre impressioni
McMafia rientra in un genere di grande successo per una larga fetta di pubblico, quello che racconta vicende spionistiche e intrighi internazionali, mischiate con organizzazioni malvagie e azione. Un genere che ha fatto le fortune di scrittori completamente diversi, da Fleming a le Carré, fino al più leggero Clency, e che vede ora protagonista l’adattamento di un romanzo, dallo stesso nome, di Misha Glenny.
A giudicare dal pilot tutti i canoni del racconto sono rispettati, ci sono soldi che girano a velocità vorticose, ci sono fazioni criminali in lotta per il potere, ci sono location sparse in tutto il mondo che aggiungono fascino ed esoticità al racconto, c’è un protagonista che, contro la sua volontà, si vede costretto ad entrare in un gioco che disprezza, ci sono dubbi morali, belle donne, terribili nemici ed infidi alleati.
Quindi da questo punto di vista lo spettatore sa cosa si troverà in questa miniserie e, se interessato, non potrà sbagliarsi. Ma oltre alla costruzione classica, questa narrazione è anche ben fatta o interessante?
Le risposte sono due e sono chiaramente riferite solo a quanto visto nell’episodio introduttivo, quindi da prendere sempre con beneficio d’inventario. Per quanto riguarda l’interesse, il punto nodale è se si è appassionati del genere o meno; se la risposta è sì, credo che questa serie possa rientrare nei vostri favori, perché la quantità e la qualità della carne messa sul fuoco in questo episodio sono molto valide, ci sono diversi giocatori in campo e sembrano tutti strutturati in modo interessante, anche se non si allontanano troppo dallo stereotipo del genere, però dobbiamo ammettere che in questi tipi di storie lo stereotipo è una componente essenziale per aiutare lo spettatore a districarsi nella trama che, solitamente, è il punto di complicazione e inventiva.
Per quanto riguarda la parte della fattura, anche in questo caso possiamo tranquillamente affermare che le scelte sono quelle giuste, non solo riferendosi al pilot, ma anche intravedendo qualche scena di quello che verrà poi. Gli attori sono bravi e riescono a rendere i loro personaggi molto credibili, così come l’alternarsi di fotografia fredda e calda, per rimarcare i differenti luoghi, viene usato molto bene. Il montaggio ha un ottimo ritmo, fondamentale per il prosieguo della serie e le necessarie complicazioni degli intrighi vengono gestite in modo da assere “assorbibili” dallo spettatore, senza che vengano usati troppi spiegoni che potrebbero appesantire e rallentare lo sviluppo.
McMafia - pilot
Valutazione globale - 7
7
intrigo internazionale
McMafia, pilot: un giudizio in sintesi
McMafia è un thriller dal respiro internazionale che si incentra sulle spirali del crimine organizzato globale e lo fa raccontando una storia ad alta tensione godibile e ben realizzata, con protagonisti convincenti. Lo show sviluppa una trama complessa ma seguibile, aiutata da personaggi che sono a volte un po’ troppo stereotipati ma che ci stanno in questa narrazione di genere.
Il lavoro si basa inoltre sul libro di un giornalista anglosassone di origini russe specializzato nel raccontare le organizzazioni criminali del bacino mediterraneo, quindi si percepisce una buona dose di verosimiglianza nella narrazione, conferendo alla miniserie un fascino supplementare.
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