Arriva su Netflix il remake di Lost in Space, serie tv di tre stagioni che andò in onda sul canale CBS tra il 1965 e il 1968.
Lost in Space: la sinossi
Anno 2045. Il pianeta Terra è vicino al collasso. Problemi come il forte inquinamento, repentini cambiamenti climatici, sovrappopolazione lo hanno reso inabitabile. La famiglia Robinson, composta da madre, padre e tre figli, decide che è il momento di lasciare la Terra e costruirsi una nuova vita su un nuovo pianeta da colonizzare, Alpha Centauri. Ma durante il viaggio nello spazio che li porta alla conquista di un nuovo pianeta insieme ad altre famiglie qualcosa non va per il verso giusto e i Robinson si ritrovano precipitati su un pianeta sconosciuto.
Lost in space: le nostre impressioni
Se nel corso degli ultimi 50 anni ci sono stati una serie televisiva di tre stagioni e un lungometraggio per il grande schermo (nel 1998), vuol dire che le tematiche e la storia al centro di Lost in Space sono materiale attrattivo per chiunque voglia cimentarsi a raccontare nuovamente, magari con qualche input nuovo, le avventure della famiglia Robinson persa nello spazio. A questo giro sono il duo Matt Sazama e Burk Sharpless a riportare sul piccolo schermo (o su qualsiasi dispositivo con connessione internet, dato che la serie è disponibile su Netflix) Lost in Space. Ma l’operazione di riproporre nel 2018 una serie tv di cinquant’anni fa può dirsi riuscita? Nì.
Quello che balza subito agli occhi dopo la visione del primo episodio (la prima stagione ne conta 10 in totale) è come Lost in Space sia una serie del tutto trasversale che cerca di acchiappare non solo (e non tanto) gli appassionati del genere fantascientifico, ma anche e soprattutto un pubblico eterogeneo composto perlopiù da giovani e famiglie. E’ questo il versante sul quale la nuova politica di Netflix vuole puntare e per farlo non ha certo badato a spese in quanto gli effetti speciali della serie sono una delle carte vincenti di questa serie.
A convincere meno, invece, è una sceneggiatura fiacca, a tratti noiosa, dove dialoghi sciatti vanno di pari passo con (pochi) colpi di scena dall’esito scontato. I flashback aiutano a scoprire qualcosa di più sul passato della famiglia Robinson che all’apparenza sembrano la famiglia del Mulino Bianco, ma che dietro nascondono qualche segreto. In particolare è da approfondire il rapporto tra marito e moglie: lui marines, lei ingegnere spaziale.
Nel primo episodio del nuovo Lost in Space trionfano i buoni sentimenti. E non può essere diversamente quando rispetti in toto i canoni di un family drama. L’ambientazione sci-fi della serie serve solo da sfondo alle dinamiche che si vanno creare attorno alla famiglia Robinson alle prese con le difficoltà nel ritrovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Lost in Space
Valutazione globale - 5
5
Family drama on space
Lost in Space: giudizio in sintesi
Con Lost in Space Netflix cerca di abbracciare una larga fetta di pubblico che va dagli appassionati del genere fantascientifico fino ai teenager e alle famiglie. Il pilot del reboot della serie anni ’60 convince per gli ottimi effetti speciali, soprattutto nella scena dell’incidente della base spaziale. Lo fa meno quando la sceneggiatura cerca di tenere il passo con tutto il resto, risultando però stucchevole, a tratti noiosa e anche un po’ scontata.
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