Gli Incredibili 2 è finalmente uscito nelle sale italiane. A quattordici anni di distanza, la normalissima famiglia di Supereroi è di ritorno ed è più mainstream che mai.
Gli Incredibili 2: la sinossi

Tuttavia un eccentrico milionario, affiancato dalla geniale e stravagante sorella, fanno appello a Hellen (aka Elastigirl) per rivalorizzare e risanare l’immagine pubblica dei supereroi, per poterli rendere di nuovo ‘legali’. Nel frattempo Bob (aka Mister Incredibile) dovrà invece abbandonare il ruolo di maschio alpha per dedicarsi alla casa e ai bambini: ovvero a Jack-Jack, un bebè alle prese con i primi super poteri, all’iperattivo Flash e a Violetta, l’adolescente in crisi.
Gli Incredibili 2: le nostre impressioni
Come nel primo film, i Super sono detestati e segregati dai politici e dall’opinione pubblica, costretti a vivere nell’ombra come fuorilegge, nascondendo la loro identità e, peggio ancora, la loro indole filantropica. Ma — ed è qui che il film comincia veramente — non tutti credono che i supereroi siano socialmente nocivi.

La riuscita di questo gioiellino filmato Disney-Pixar sta soprattutto nel saper declinare con inventiva e con non poco senso dell’umorismo la retorica del supereroe nella contemporaneità. Infatti, pur riprendendo la trama esattamente da dove si era fermata nel 2004, i nostri Super sono più mainstream che mai. La super mamma va a salvare il mondo, impegnandosi in una campagna pubblicitaria per risanare l’immagine dei Super. Elastigirl, immagine della donna moderna e emancipata, guida una super-moto elettrica ecofriendly e salva il mondo, mentre il super papà accetta di restare ad occuparsi della casa e dei bambini… Insomma, le peripezie della modernissima famiglia evocano in primis una questione di genere.
Tematica troppo pesanti per un cartone? Assolutamente no, potremmo dire piuttosto sensibilizzazione attraverso la risata e di ridicolizzazione degli stereotipi. Il cartone riesce infatti, con non poca destrezza, a rompere i codici del supereroe macho e virile; beninteso, lungi dal voler assegnare a questo spassosissimo lungometraggio delle vocazioni femministe, la capacità del creatore Brad Bird nel trattare tematiche sociali di grande attualità è decisamente lodevole. Al centro dell’azione ci sono le donne, buone o cattive, ma tutte con un tratto in comune: quello di essere sempre state eclissate da figure maschili. Dunque spazio alle donne, siano queste supereroine e supervillian.
Non dimentichiamo però che Gli Incredibili 2 resta comunque la storia di une famiglia che, sulla scia del primo capitolo, c’insegna che il più grande superpotere è saper fare il genitore. D’altro canto, le scene più spassose sono quelle che vedono Bob impegnato nella gestione le temutissime sfide del quotidiano come mettere a letto un bebè, aiutare nei compiti di matematica l’iperattivo Flash e affrontare gli sbalzi d’umore di Violetta, lunatica come ogni adolescente che si rispetti.
Parallelamente ai problemi domestici, la Super Villian, l’ipnotizza schermi, si serve invece di una subdola campagna mediatica, quasi propagandistica, per modificare l’opinione pubblica sui supereroi. Il dramma di Elastigirl starà nel decidere se è giusto o meno infrangere una legge quando questa è sbagliata. Altro tema impegnativo, declinato con maestria seguendo lo sviluppo naturale del primo capitolo, rientrando nel cliché del conflitto tra ‘legge-ingiusta’ e ‘criminale-buono’.

Gli Incredibili 2
valutazione globale - 7.5
7.5
Un raro sequel d’animazione che supera in qualità tematica e tecnica il primo capitolo
Gli Incredibili 2: giudizio in sintesi

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