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Foxtrot – La danza del destino: recensione del film di Samuel Maoz

Esce nelle sale italiane Foxtrot – La danza del destino del regista israeliano Samuel Maoz, vincitore all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia del Gran Premio della Giuria.

Foxtrot – La danza del destino: sinossi

FoxtrotQuando degli ufficiali dell’esercito si presentano alla porta di casa per annunciare la morte del loro figlio Jonathan, la vita di Michael e Dafna viene completamente sconvolta. La moglie viene immediatamente sedata con dei tranquillanti dall’esercito, mentre Michael, infastidito dai parenti in lutto e dall’invadente burocrazia dell’esercito, piomba in una spirale di rabbia finché qualcosa non gli sconvolgerà nuovamente l’esistenza.

Foxtrot – La danza del destino: le nostre impressioni

Foxtrot – La danza del destino è un film dal triplo volto. Parte raccontando il dramma subito dalla famiglia del soldato Jonathan. Nella seconda parte, la più lunga, si sposta in uno sperduto check point in mezzo al deserto dove troviamo Jonathan vivo e vegeto insieme ad altri tre soldati. La terza e ultima parte ci riporta nuovamente all’interno della famiglia del soldato creduto morto.

FoxtrotE’ un film che segue il ritmo della danza denominata Foxtrot, quel ballo dove il passo finale corrisponde al passo di partenza. Ma Foxtrot non è fatto solo di movimenti repentini e di cambi netti; è anche e soprattutto un film dove predomina la staticità, la sospensione, che sia quella dove si ritrova la famiglia sconvolta dalla terribile notizia della morte del figlio o quella dei soldati nel deserto che vivono un’esistenza vuota, alienante, surreale. E’ proprio in queste scene che il film si fa a suo modo più leggero, quasi tendendo al grottesco. Alle atmosfere cupe e claustrofobiche iniziali (l’interno della casa dei genitori di Jonathan), Maoz vira nella seconda parte ad atmosfere più calde, raccontando le vite perennemente in bilico (come il container dove dormono) dei soldati.

Foxtrot – La danza del destino è in tutto e per tutto un film sul destino e sul legame, a distanza, tra un padre e un figlio. Un film che muta la propria forma in maniera costante, talvolta sfiorando un po’ il ridicolo (vedi la scena del cammello), ma con una sceneggiatura solida capace di reggere l’urto di questi continui cambiamenti.

Foxtrot - La danza del destino

Valutazione globale - 6.5

6.5

Sospeso, ma sempre in costante movimento

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Foxtrot – La danza del destino: giudizio in sintesi

FoxtrotFoxtrot – La danza del destino è un film che vede i suoi protagonisti fare i conti con il fato, a cui è impossibile sfuggire. Samuel Maoz confeziona un film che inizialmente può spiazzare provocando qualche perplessità. Con la seconda parte tutto acquista più senso, fino ad un epilogo che ritorna al punto di partenza. E’ un film che, nella sua drammaticità, si concede anche il lusso di stemperare la situazioni con momenti ironici, leggeri e grotteschi.

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About Daniele Marseglia

Ricordo come se fosse oggi la prima volta che misi piede in una sala cinematografica. Era il 1993, film: Jurrasic Park. Da quel momento non ne sono più uscito. Il cinema è la mia droga.

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