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Cinema a cavallo

Cinema a cavallo: 10 imperdibili film per chi ama i cavalli (prima parte)

In occasione dell’uscita in sala di Charley Thompson, in questa breve rassegna, Cinema a cavallo, vi proponiamo una serie di film che chi ama i cavalli sarà in grado di apprezzare, nei quali i cavalli vengono rappresentati come protagonisti o co-protagonisti in modo particolarmente raffinato ed emozionante.

Sin dall’antichità gli animali e il rapporto tra uomini e animali sono soggetti prediletti dalle arti figurative. Tra gli animali, il cavallo, compagno di vita dell’uomo da millenni, è stato più volte scelto come protagonista o co-protagonista di svariati film, fin dai primi tentativi dei pionieri del cinema di catturare l’immagine in movimento. Amico fedele, aiutante infaticabile, semplice mezzo, animale da sfruttare, da proteggere, da salvare, tante e complesse sono le rappresentazioni che l’uomo con la magia della settima arte ha offerto di questo meraviglioso animale. Il montaggio, la regia e la fotografia sono essenziali per creare un’empatia con un essere vivente maestoso ma pur sempre privo di parola e per costruire personaggi animali a tutto tondo e, se pur sempre attraverso la lente interpretativa dell’uomo, sensibili alle interazioni con gli umani.

Dopo le nostre rassegne sui film religiosi e sui mostri del cinema, con Cinema a cavallo speriamo di suggerirvi qualche film sui cavalli da vedere e/o rivedere.

Cinema a cavallo: 10 imperdibili film

1) Crin Blanc di Albert Lamorisse (1953)

Cinema a cavalloLa rassegna Cinema a cavallo non può non cominciare senza il  mediometraggio di 47 minuti di Albert Lamorisse, film che è ormai diventato un cult. Crin Blanc è uno stallone selvaggio a capo di un branco di cavalli della Camargue. La sua natura indomita gli permettono di sfuggire sempre dalle mani dei mandriani della regione e non si fa avvicinare da nessun uomo, tranne il giovane Falco, un bambino gitano che, pur se con fatica, riesce a stringere un forte legame di amicizia e affetto con il cavallo. Crin Blanc è una piccola perla, che commuove con un finale ambiguo ed emozionante, tanto da essere divenuto un punto di riferimento fondamentale per i successivi film sui cavalli.

2)Black Stallion di Carroll Ballard (1979) 

Cinema a cavalloBlack Stallion deve molto della sua estetica e della trama a Crin Blanc, ma lo sviluppo narrativo vira anche verso altre direzioni. Durante il viaggio su una nave, Alec scopre che a bordo si trova anche uno splendido stallone arabo nero dal carattere nevrile e maltrattato dai suoi severi proprietari. Dopo aver instaurato un seppur minimo rapporto con l’animale, la nave fa naufragio ma Alec riesce a salvarsi assieme al cavallo, che lo trascina su un’isola salvandogli la vita. E’ in questi luoghi ameni (molte delle riprese sono state fatte in Sardegna) che Alec stringerà un rapporto molto stretto con il cavallo, che durerà anche dopo il loro ritorno a casa. Un film estremamente intenso e delicato, con una regia raffinata che rende con grande efficacia l’empatia che si instaura gradualmente tra un ragazzo e un cavallo.

3) Il ritorno di Black Stallion di Robert Dalva (1983)

Cinema a cavalloLa storia di amicizia tra Black, lo stallone arabo protagonista di Black Stallion, e Alec continua in un sequel che seppur non è all’altezza del precedente lungometraggio, resta un film realizzato con grande cura e che è in grado di emozionare di nuovo. L’azione si sposta però nel deserto del Marocco, dove Black viene portato dopo essere stato rubato da parte dell’ex proprietario. Alec non si dà per vinto e segue il suo compagno di avventure in un paese sconosciuto e ostile, in cui i pericoli si nascondono dietro l’angolo, partecipando anche ad una grande corsa nel deserto, che metterà alla prova entrambi. Dai toni più leggeri e meno intensi rispetto a Black Stallion, il film di Robert Dalva riesce comunque a intrattenere con una bella storia e con una regia notevole.

 4) Il cavaliere elettrico di Sydney Pollack (1979)

Cinema a cavalloI protagonisti del film di Sydney Pollack sono la coppia intramontabile formata da Robert Redford e Jane Fonda. Redford interpreta Sonny Steele, un cowboy ex campione di rodei che lavora ormai solo come testimonial di una ditta di cereali. Semi depresso e semi alcolizzato, la sua vita sembra non avere più un senso fin quando non trova un cavallo pressoché nelle sue stesse condizioni: in occasione di una dimostrazione commerciale a Las Vegas, gli viene detto di montare uno stallone, Rising Star, uno splendido cavallo tenuto costantemente sedato per gli show dell’azienda di cui funge da animali-immagine. Sonny decide dunque su due piedi di liberarlo e fugge sotto gli occhi di tutti verso le praterie dello Utah, seguito da una giornalista interessata alla sua storia (Jane Fonda). Si tratta di un film non esageratamente drammatico, ma che propone una bella storia in cui un uomo e un cavallo si riscattano grazie ad un rapporto d’intesa che li salva da un’esistenza altrimenti deprimente. I battibecchi tra Redford e la Fonda, ovviamente, sono impagabili e spassosi.

5)  Seabuiscuit – Un mito senza tempo di Gary Ross (2003)

Cinema a cavalloIl film è tratto dal romanzo Seabiscuit: una leggenda americana di Laura Hillenbrand, ispirato a sua volta ad una storia vera. Nell’America della Grande Depressione, le vite di tre disgraziati personaggi, l’imprenditore Charles Howard, il cowboy Tom Smith e il giovane fantino Red Pollard, si incrociano. Smith, che si ritrova a lavorare per Howard, riconosce in Seabiscuit, un cavallo decisamente sottovalutato, un potenziale campione e cerca di trovargli un fantino. Tra Seabiscuit e Red Pollard, accomunati da un carattere difficile e testardo, si instaura inaspettatamente un rapporto di fiducia che viene prontamente notato dall’allenatore Smith, che porterà il binomio ad essere dei grandi campioni. Simbolo del riscatto americano dalla grande crisi che colpì il paese, la storia di Seabiscuit viene tutt’ora ricordata con grande partecipazione ed entusiasmo. Il film è ben girato e l’interpretazione di Tobey McGuire è decisamente apprezzabile. A tratti anche divertente, è sicuramente un film che intrattiene, che coinvolge emotivamente e che trasmette un messaggio di grande speranza.

A breve potrete leggere la seconda parte della rassegna Cinema a cavallo, dedicata a chi ama l’equitazione e i cavalli.

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