Sono passati ben 80 anni dalla sua uscita nelle sale americane, ma Via col vento sembra non voler invecchiare. Un classico senza tempo amato dalla critica e dal pubblico, Via col vento è tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchell. Ha ottenuto ben 8 premi Oscar, riconoscimenti che hanno coronato e inaugurato il suo successo storico: per anni è rimasto il film col maggiore incasso nella storia del cinema ed è stato inserito nella top ten della lista AFI 100 Years…100 Movies e nel National Film Registry dalla Biblioteca del Congresso nel 1989. Tuttavia, è anche famoso per aver conosciuto una lunghissima serie di complicanze in fase di pre-produzione e produzione. Ripercorriamo alcune curiosità sulla lavorazione di Via col vento, che è stato recentemente festeggiato con un ritorno nelle sale cinematografiche.
Il ruolo da protagonista di David O. Selznick
Figura assolutamente fondamentale per lo sviluppo (per quanto faticoso) del film è stato il produttore David O. Selznick il quale, dopo aver ottenuto un rifiuto dalla Warner Bros, decise di produrre lui stesso il film, con l’aiuto della MGM per la distribuzione. Si dedicò così tanto alla lavorazione del film da intervenire costantemente in scena e in ogni fase della lavorazione e da licenziare o spingere diversi collaboratori ad allontanarsi, tra registi, attori, sceneggiatori e altri collaboratori. A quanto pare, lui stesso ha detto che il film è il prodotto di un gruppo di registi diretti da lui. Come dargli torto?
Via col vento, regia di…?
Pietra miliare del cinema, Via col vento è passato alla storia per la travagliata questione del regista. Originariamente era stato scelto George Cukor, che lavorò per un anno affianco a Selznick per la preparazione delle riprese. Dopo tre settimane però, a causa delle tensioni con Selznick e Clark Gable, Cukor venne licenziato, nonostante alcune scene fossero già state girate. Venne chiamato Victor Fleming a sostituirlo, il quale però era impegnato anche nel montaggio di Il mago di Oz. Lo stress cui fu costretto nel lavorare a due grassi progetti contemporaneamente, aggravato dalla presenza costante del produttore, lo condusse ad un esaurimento nervoso che lo portò ad interrompere le riprese del film. Venne dunque chiamato Sam Wood a sostituirlo, che però fu cacciato poco prima del ritorno di Fleming, motivo per cui venne sostituito a sua volta per pochi giorni lo scenografo William Cameron Menzies, prima del ritorno definitivo di Fleming.
Scritto da…?
All’occhio e al giudizio vigili e severi di Selznick non si salvarono nemmeno gli sceneggiatori. Selznick stesso iniziò a scrivere la sceneggiatura una volta ottenuti i diritti, ma come autore principale è stato considerato e riconosciuto Sidney Howard. Tuttavia, alla sceneggiatura misero mano circa 10 sceneggiatori diversi, tra cui Francis Scott Fitzgerald e Ben Hetch, di cui molti non sono stati nemmeno accreditati.
La scelta di Clark Gable
Quando Selznick propose Via col vento alla Warner Bros, i due principali candidati erano Bette David e Errol Flynn, ma i due non si sopportavano l’un l’altra. Quando gli accordi con la Warner saltarono, la scelta di uno dei due protagonisti fu accantonata. Durante le trattative con la MGM, Selznick non sapeva se fosse meglio Clark Gable o Gary Cooper, ma il secondo esordì con il tristemente famoso commento: “Via col vento sta per diventare il più grande flop della storia del cinema, e sarà Clark Gable a perderci la faccia e non Gary Cooper”.
La scelta di Vivien Leigh
Ancor più cruciale e travagliata fu la selezione dell’attrice protagonista che portò alla scelta di Vivien Leigh tra le 1400 affiatate candidate (tra le quali comparivano Paulette Goddard, Susan Hayward, Katharine Hepburn, Carole Lombard, Jean Arthur, Tallulah Bankhead, Norma Shearer, Barbara Stanwyck, Joan Crawford, Lana Turner, Joan Fontaine, Bette Davis, Alicia Rhett). La scelta fu così difficile e lunga che le riprese iniziarono senza che fosse stato deciso chi avrebbe prestato il volto l’iconico personaggio di Scarlett O’Hara. La scelta di un’attrice britannica per interpretare un personaggio radicalmente americano suscitò non poche polemiche, fomentate anche dal carattere molto forte e volubile dell’attrice.
L’indimenticabile Mami
Hattie McDaniel fu scelta per interpretare il personaggio di Mami grazie all’insistenza dello stesso Clark Gable, con cui aveva lavorato in precedenza. Convinta di non essere adatta per la parte per via dei suoi precedenti ruoli comici, non solo ottenne la parte, ma passò alla storia come la prima attrice di colore ad aver mai vinto un Oscar.
Numeri da capogiro
Al di là dell’incasso incredibile per allora e per il notevole seguito che ha avuto nel corso degli anni, il film era stato girato in ben 90 set diversi, che vennero allestiti nella lunghissima fase di pre-produzione, contando più di 2400 comparse. La ripresa famosa della stazione e della distesa di feriti contò più di 1000 comparse e altrettanti manichini che dovevano essere mossi dalle comparse stesse.
Tra le prime scene girate vi fu quella dell’incendio di Atlanta, per un totale di due ore di riprese dalle quali vennero selezionati soltanto due minuti. Durante l’incendio, vennero bruciati vecchi set di altri film. Per le riprese esterne di Atlanta fu costruito il set più grande mai realizzato per un film, con 53 palazzi in scala e oltre tre chilometri di strade.
La post-produzione dovette divincolarsi tra i 158.000 metri di pellicola: per la versione definitiva ne vennero usati 6.800.
“Frankly, my dear, I don’t give a damn!”
La post-produzione dovette fare i conti con la durissima censura, che sembra però aver completamente ignorato alcune scene particolarmente eloquenti conservate senza problemi nel film.
Una delle battute più celebri di Via col vento, diplomaticamente tradotta in italiano con “Francamente me ne infischio!”, conteneva la parola “damn”, inaccettabile agli occhi della censura che la vedeva come una bestemmia, motivo per cui venne esplicitamente richiesto di rimuoverla o sostituirla. Selznick però riuscì ad avere la meglio grazie anche all’intervento di esperti linguisti e riuscì a sfangarsela con una multa da 5 mila dollari pur di conservare la scena e la battuta di Clark Gable.
La battuta è stata inserita al primo posto della AFI’s 100 Years… 100 Movie Quotes, la lista delle migliori battute tratte da film statunitensi stilata nel 2005.
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