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Terra bruciata di Emiliano Monge: duro come un pugno allo stomaco

 terra bruciataAutore: Emiliano Monge
Titolo: Terra bruciata
Editore: La Nuova Frontiera
Pagine: 320
Costo: 19,50 Euro
Uscita: Settembre 2017 

Terra bruciata di Emiliano Monge è il paradigma della nuova narrativa latinoamericana: vitale, diretta e catartica. Un racconto di immigrazione, tanto duro quanto diretto. Un pezzo quasi giornalistico che scava nei cuori dei suoi lettori.

Terra bruciata

terra bruciataNel cuore della giungla e della notte si accendono dei riflettori: un gruppo di migranti traditi dalle loro guide è sequestrato dai trafficanti di esseri umani. Alcuni sono uccisi all’istante, altri vengono caricati su grossi camion e portati sulle montagne per essere venduti. Alla testa della banda ci sono Epitaffio e Stele, due amanti tormentati che si compiacciono delle sofferenze che infliggono.

Ossessionati l’uno dall’altro, provano invano a parlarsi per confessarsi la loro speranza di una vita diversa. Tragedia moderna dalla prosa ipnotica, Terra bruciata trascina il lettore in un vortice sconvolgente e inquietante costituito dalle storie dei diversi protagonisti.

In un mondo in cui gli uomini e le donne sono diventati delle merci, Emiliano Monge mette a nudo l’orrore e la solitudine, ma anche l’amore, la lealtà e la speranza che animano gli esseri umani.

Emiliano Monge

Emiliano Monge è nato a Città del Messico nel 1978. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura è stato editore e giornalista. Ha esordito nel 2008 con la raccolta di racconti Arrastrar esa sombra (Sexto Piso). Nel 2017 il suo nome è stato incluso dall’Hay Festival nella lista “Bogotà39”, una selezione dei trentanove migliori autori latinoamericani non ancora quarantenni. Con La Nuova Frontiera ha già pubblicato Morire di memoria (2010) e Cielo arido (2012). Terra bruciata, il suo ultimo romanzo, si è aggiudicato uno dei più importanti riconoscimenti letterari del Sud America, il premio Elena Poniatowska.

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Fonte: Ufficio Stampa La Nuova Frontiera

About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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