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Tales of the City: Netflix trasmetterà la serie con Laura Linney

Netflix sta sviluppando una nuova serie Tales of the City di Armistead Maupin con la Working Title Television USA. Laura Linney e Olympia Dukakis sono a bordo per rilanciare i personaggi che hanno interpretato negli adattamenti di Showtime e PBS della serie letteraria a tema LGBT degli anni ’90.

Tales of the City

Michael Cunningham (The Hours) ha realizzato il primo script per quello che si prevede come una serie da 10 episodi, anche se il progetto non ha ancora un ordine effettivo come serie da Netflix. Maupin potrebbe tornare come produttore esecutivo e Alan Poul dovrebbe occuparsi della regia. Netflix, per ora, non ha voluto rilasciare nessun commento.

tale of the cityIl prolifico romanziere Maupin ha lanciato la serie che racconta di un colorato e diversificato gruppo di personaggi che vivono a San Francisco nel formato della serialità giornalistica nel 1976. Maupin ha pubblicato nove racconti nella serie Tales, raccogliendoli nel 2014 in un unico volume dal titolo The Days of Anna Madrigal.

Tales of the City si concentra sui residenti di una pensione a 28 Barbary Lane gestita da Anna Madrigal, interpretata da Olimpia Dukakis. La serie Netflix dovrebbe essere ambientata al giorno d’oggi, concentrandosi sul personaggio di Mary Ann Singleton, interpretato da Laura Linney, che torna a San Francisco e alla pensione a 25 anni di distanza.

La serie di libri è stata a lungo riconosciuta come una pietra miliare a livello culturale per la comunità LGBT con i suoi ritratti finemente disegnati di personaggi gay, eterosessuali e transgender e le loro lotte. I romanzi Tales furono tra i primi ad affrontare la crisi dell’AIDS.

Nel gennaio 1994 la PBS ha trasmesso le miniserie originali Tales in sei parti, che ha generato controversie in alcune regioni per la rappresentazione delle relazioni LGBT. Showtime ha trasmesso le miniserie successive, More Tales of the City nel 1998 e Other Tales of the City nel 2001.

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Fonte: Variety

About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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