E’ partita con i primi due episodi su SkyAtlantic la serie tv ideata, scritta e diretta da Niccolò Ammanniti Il miracolo.
Il miracolo: la sinossi
All’interno del covo di un potente boss della ‘ndrangheta viene ritrovata dalle forze dell’ordine una statuetta della Madonna che piange, senza sosta, sangue umano. Del fatto viene subito messo a conoscenza il Primo Ministro italiano, Fabrizio Pietromarchi, al centro di un momento delicato della sua vita, tra un imminente referendum consultivo che deciderà se l’Italia deve uscire o meno dall’Unione Europea e una precaria situazione sentimentale con la moglie.
Non c’è una spiegazione razionale a questo evento che, oltre al Premier italiano, coinvolgerà anche altre persone.
Il miracolo: le nostre impressioni
La premessa da cui parte questa serie di Niccolò Ammaniti (scritta assieme a Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises) è senza ombra di dubbio affascinante.
Una premessa – quella di uomo laico e progressista ritrovatosi davanti ad un evento razionalmente inspiegabile – che rappresenta perfettamente un autore, Ammaniti, da sempre interessato, nelle sue storie, a squarciare con un qualcosa di grandi dimensioni quella calma apparente che fa da sfondo a ciò che va raccontando. Succede così anche ne Il miracolo, il suo primo confronto diretto con la serialità televisiva.
L’immagine potente, e talvolta persino disturbante, per quanto apparentemente inconcepibile, della statua della Madonna che piange sangue umano (9 litri l’ora), è quell’evento che spariglia le carte, che fa cedere, o almeno mette più di un tarlo nella mente, anche chi, come il laico premier italiano, di fede, vocazioni e tanto più di miracoli non ne ha mai voluto sapere niente. Pietromarchi, da subito incredulo e in cerca di una logica spiegazione che sembra proprio non esserci, cerca invano di disfarsi della situazione in cui è stato inevitabilmente coinvolto (“è una cosa che riguarda il Vaticano“, sentenzia quasi subito). Ma sembra non aver fatto i conti con gli effetti (di ordine pubblico, in primis) che la rivelazione della notizia potrebbe avere sulle persone, e non solo quelle di fede.
La statua della Madonna sta lì, su un ripiano posto all’interno di una piscina vuota, a sgorgare sangue ininterrottamente. Del perché e del percome, al momento, si hanno pochi e scarni indizi, se non che il sangue è maschile di tipo 0. Ma quel che interessa di più a Amminiti non è incentrare la serie attorno alla risoluzione del mistero, bensì evidenziare gli effetti e le ripercussioni che questo evento ha sulle persone che ne sono venute a conoscenza. Tutti personaggi che vivono un momento di profonda incertezza, come Don Marcello, un prete in crisi di fede, dedito al sesso e al gioco clandestino. Quello che aspetta è un segnale dall’alto, un qualcosa che lo riporti sulla retta via e lontano dalle tentazioni. Tra di loro c’è chi il ‘miracolo’ lo subisce (vedi il Primo Ministro) e c’è chi invece quel miracolo lo aspetta, come succede all’ematologa Sandra in costante attesa, anche lei, di un segno di vita dalla madre in stato vegetativo.
Il miracolo ha il grande pregio di continuare la strada intrapresa da serie come Gomorra e 1992 nel distinguersi dalla media italiana. Non va a cercare il grande pubblico, Il miracolo, e per questo motivo, forse, non è una serie per tutti. Ma ben venga quel suo essere di nicchia se questo sta a significare alta qualità del prodotto. Quello che la serie di Sky ci fa vedere nei primi due episodi non ha niente di meno da invidiare alle serie tv di oltreoceano. Un grande lavoro di scrittura e di regia (oltre a Ammanniti ci sono anche Francesco Munzi e Lucio Pellegrini) sono le carte vincenti di questi primi due episodi, insieme ad un cast di notevole spessore e ben amalgamato. Su tutti spiccano l’ottimo Guido Caprino (già visto in 1992 e 1993 e di cui il cinema dovrebbe tenerne conto) e un mostruoso Tommaso Ragno.
AffascinanteIl miracolo
Valutazione globale - 7.5
7.5
Il miracolo: giudizio in sintesi
Con la sua prima serie tv Niccolò Ammaniti fa subito centro, portandoci dentro l’improvviso caos che colpisce i protagonisti de Il miracolo quando una statua della Madonna comincia a piangere sangue. Non è il mistero sui motivi di questo straordinario evento ad interessare Ammanniti, quanto le reazioni dei personaggi che ne sono venuti a conoscenza. Una serie italiana, ambientata in un’Italia alle soglie di un importante referendum, dal respiro internazionale e facilmente esportabile. Finalmente, aggiungerei.
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