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Quasi nemici: la recensione della nuova commedia francese di Yvan Attal

Quasi nemici: la sinossi

quasi nemiciQuasi nemici narra la storia di Neila Salah (Camèlia Jordana) è una giovane studentessa che sogna di diventare un avvocato. Durante il primo giorno nella prestigioso Università Panthéon Assas di Parigi, arriva in ritardo alla lezione di Pierre Mazard (Daniel Auteuil), noto professore dai modi burberi, che la prende di mira davanti all’aula con provocazioni e un atteggiamento prevenuto contro le minoranze etniche (la ragazza infatti è una francese di origine nord-africana). A seguito dello scandalo creatosi e per evitare il licenziamento, Pierre Mazard sarà costretto a preparare Neila in vista del concorso di eloquenza. Cinico ed esigenze, Pierre Mazard potrebbe però rivelarsi quel mentore di cui la ragazza ha bisogno. In aula di tribunale come nella vita.

Quasi nemici: le nostre impressioni

quasi nemiciCicerone e Schopenauer vengono messi insieme per creare una commedia leggera quanto brillante, capace di far riflettere e in cui le differenze reciproche sono il fulcro attraverso il quale crescere e migliorarsi. A testimonianza del buono stato di salute del cinema francese in questi ultimi anni, Yvan Attal mette in scena 95 minuti di pellicola in cui ancora una volta l’intenzione è mettere in contatto il centro con la periferia (come già era successo con Quasi amici nel 2012) per cercare di andare oltre ai pregiudizi attraverso le parole, che in questo film rappresentano una sorta di ponte per collegare realtà diverse e azzerare pregiudizi.

E’ infatti attraverso le parole che i due protagonisti di Quasi nemici arrivano a conoscersi e ad ammirarsi professionalmente l’un l’altra, riuscendo a migliorarsi, nel più classico dei rapporti tra mentore e allievo. Ruoli interpretati magistralmente da Camélie Jordana (Neila) e Daniel Auteuil (Mazzart), contagiosi nelle reciproche provocazioni. La scena iniziale poi rappresenta una riflessione ironica quanto leggera del senso del politicamente corretto nella nostra epoca.

quasi nemiciA spiccare in Quasi nemici sono però gli esercizi pratici, che evidenziano il costante avvicinamento dei protagonisti (la biro in bocca per scandire meglio le parole oppure la recitazione del monologo del Giulio Cesare di Shakespeare in mezzo alla persone assiepate dentro ad un autobus) e che sembrano voler indurre il pubblico verso un’arte che spesso viene denigrata a favore dell’immediata superficialità dei social network (non a caso inseriti nella trama del film).

Quasi nemici

Valutazione globale - 6

6

"L'importante è avere ragione"

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Quasi nemici: giudizio in sintesi

quasi nemiciQuasi nemici è una commedia gustosa quanto brillante, che riesce a far riflettere senza però risultare mai pesante. Intelligente senza esagerare, leggera senza essere superficiale. Buona quindi per qualsiasi pubblico che voglia godersi un’ora e mezzo di cinema. Tra i difetti una poca caratterizzazione di alcune figure che poteva dare al film un taglio più affascinante (es. il personaggio della nonna di Neila) e la storia d’amore tra i due Neila e Mounir che sembra completamente estranea al contesto che Quasi nemici intende inquadrare e fine a sé stessa.

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