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Neil Blomkamp dirigerà il sequel di RoboCop, un classico della fantascienza

Neil Blomkamp, regista di District 9 ed Elysium, ha firmato per dirigere il sequel di RoboCop, il film di Paul Verhoeven del 1987, che si intitolerà RoboCop Returns, prodotto dalla MGM.

Gli sceneggiatori del film originario, Edward Neumeier e Michael Miner produrranno il film, che si baserà su una sceneggiatura da loro scritta per un seguito del film di Verhoeven che non è mai stato realizzato. Justin Rhodes, co-sceneggiatore del prossimo sequel di Terminator, riscriverà la sceneggiatura.

La storia di RoboCop: un classico della fantascienza

robocopRoboCop aveva come protagonista Peter Weller, un agente di polizia ferito gravemente e che veniva tramutato in un cyborg-ufficiale delle forze dell’ordine per proteggere l’area di Detroit dalla criminalità dilagante, ma le memorie della sua vita umana riemergono a causa di un malfunzionamento della nuova tecnologia. La MGM ha provato a lanciare nei cinema un reboot di RoboCop nel 2014 con il regista Jose Padilha e Joel Kinnaman, ma il film non ha avuto un gran successo al botteghino.

L’entusiasmo di Neil Blomkamp

Neil Blomkamp ha diretto Chappie, oltre a già citati District 9 e Elysium. Il regista stava anche lavorando ad un film della saga di Alien, ma il progetto non ha mai visto la luce poiché lo stesso Ridley Scott era tornato al franchise con Prometheus e Alien: Covenant. A quanto ha riferito lo stesso Blomkanp a Deadline, l’originale RoboCop aveva avuto un effetto notevole su di lui quando era bambino:

Ho amato quel film e rimane un classico del genere fantascientifico della fine del 20° secolo, con un significato molto importante sotto la superficie. Speriamo di poterci avvicinate nel realizzare un sequel. Questo è il mio scopo. Quello con cui avevo un legame da bambino si è evoluto con il tempo. All’inizio, il consumismo, il materialismo e il Reaganismo, quel tema anni ’80 dell’America sugli steroidi, mi avevano colpito molto. Ma quando sono cresciuto, la parte che davvero ha trovato una risonanza in me è stata l’identità, e la ricerca di un’identità. Finché la componente umana è presente, una buona storia può funzionare in qualsiasi periodo, non è costretta in un tempo specifico della storia.

RoboCop Returns sarà ambientata di nuovo a Detroit e si concentrerà attorno alla figura del cyborg che viene forzato a tornare in città per salvarla dall’anarchia.

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Fonte: Variety

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