Il nuovo show di Netflix, Mindhunter non può essere definito come una serie incentrata sulla risoluzione di un mistero. Per quanto sia basato sugli albori della criminologia, nata in seno all’FBI, Mindhunter non può essere paragonato a CSI. Non ci troviamo davanti ad un caso del giorno con un finale felice anzi, in ogni episodio si svelano nuovi misteri: alcuni vengono risolti, ma ciò su cui si focalizza Mindhunter è il processo mentale che porta il serial killer ad essere ciò che è, e come questa ricerca influenzi i protagonisti. La risoluzione finale di quest’analisi dei meccanismi mentali è coronata dall’arresto del ‘cattivo’.
Mindhunter e il mistero del gatto
Ma uno dei misteri di Mindhunter è sembrato essere irrisolto, cosa che non è sfuggita ai fans dello show, in particolare per come è stato presentato. Stiamo parlando del gatto con cui Wendy Carr, interpretata da Anna Torv, fa amicizia nel suo complesso abitativo. Questo è quella che possiamo definire un filone narrativo minore nello show, che troviamo solo in un paio di episodi, in cui vediamo una Wendy solitaria familiarizzare con il gatto nel reparto lavanderia, dandogli del cibo. Dopo qualche giorno però Wendy scopre che il gatto è morto e la sua ciotola di cibo è ricoperta ormai di formiche.
Anna Torv e la storyline minore
Queste scene sono prive di dialogo, in modo tale da dare al pubblico la possibilità di interpretare ed inserire nella narrazione principale queste scene come preferiscono. Quando TV Line ha intervistato la Torv, l’attrice ha parlato delle prime impressioni avute durante la lettura dei passaggi in cui è coinvolto il gatto e di come David Fincher ci abbia scherzato su: “Prendo sempre tutto in maniera anche troppo introspettiva, perciò quando ho letto per la prima volta il copione ho pensato ‘Oh wow, questo sì che è interessante. Questo gatto rappresenta tutte le vittime senza volto, e ci rendiamo conto della loro morte solo perché le famiglie da cui provengono le stanno cercando. Ed ora c’è questo piccolo gatto abbandonato, di cui nessuno se ne importa. Se fosse una persona, accadrebbe la stessa cosa’. Questo è quello che ho pensato appena ho letto il copione, questo perché sono matta! La stavo facendo così lunga per niente, in fondo si trattava solo di un gatto a cui Wendy da un po’ di cibo”.
L’alba di un nuovo sociopatico?
Ad ogni modo, quando la Torv ne ha parlato con Fincher, che ha diretto 4 episodi di Mindhunter, il regista le ha dato una spiegazione diversa: secondo Fincher, il gatto poteva essere collegato a un bambino dell’edificio che se andava in giro ad uccidere gatti, mostrando sin dalla giovane età i tratti tipici di un sociopatico. Questa è una spiegazione plausibile, anche se sicuramente potrebbe essere sfuggita agli spettatori. Ad ogni modo, scene di questo tipo fanno capire come un lavoro tanto carico moralmente segua Wendy anche fuori dall’ufficio, dando l’idea di una situazione soffocante.
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Fonte: Collider