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Una scena di Le nostre battaglie

Le nostre battaglie: recensione del film di Guillaume Senez

Le nostre battaglie è un film di Guillaume Senez presentato in anteprima al Torino Film Festival.

Le nostre battaglie: sinossi

Una scena di Le nostre battaglie

Olivier Vellet è un operaio e vive con la sua dolce compagna Laura, la quale lavora in un negozio di abbigliamento, e i loro due figli. Gli stipendi modesti di entrambi non permettono loro di vivere una vita particolarmente agiata, con continue spese da recuperare, figli cui badare e orari di lavoro molto stancanti. Un giorno, Laura va via di casa senza preavviso e il padre e i due bambini piccoli si ritrovano da un giorno all’altro a dover contare solo sulle loro forze, ma questa sfida non sarà di certo semplice da affrontare.

Le nostre battaglie: le nostre impressioni

Una scena di Le nostre battaglie

Le nostre battaglie offre uno spaccato realistico e affatto inverosimile di una situazione familiare e sociale complicata. Oggetto di interesse del film sono le difficoltà quotidiane, inesauribili, che un lavoratore medio deve sopportare e affrontare con energia tutti i giorni, anche quando quella forza vitale che dovrebbe animare una coppia di genitori viene a mancare. I personaggi dei due genitori rappresentano due modi diametralmente opposti di gestire “le battaglie”, termine bellico con cui vengono connotati tutti quegli impegni, più o meno importanti che inesorabilmente si accavallano: lei, esasperata tuttofare, decide di battere in ritirata senza dare spiegazioni, di abbandonare la propria squadra, mollare il colpo, troppo stanca per le battaglie combattute strenuamente finora; lui, costretto ad affrontarle da solo, si sforza per far mandare avanti la macchina familiare, goffamente e sbagliando nelle cose di cui non si è mai dovuto occupare finora.

La metafora bellica con cui vengono risemantizzate le sfide del quotidiano è però solo un espediente retorico a vista del realismo con cui è costruito il film, che permette di empatizzare con i protagonisti messi alla prova dalle dinamiche familiari, lavorative e sociali, che devono necessariamente essere gestite con attenzione e sforzi notevoli. Olivier, oltre a dover badare ai problemi e all’educazione dei figli, ha anche la possibilità di avere un guadagno migliore, ma non vuole doversi assumere il compito nefasto di dover mandare a casa dei propri affezionati colleghi dei quali conosce le precarie condizioni economiche. Deve misurarsi con la propria etica, con il proprio carattere altruista, quell’atteggiamento interpersonale che viene richiesto e al contempo viene calpestato da un sistema sociale non assistenziale e rapace. Le battaglie di Olivier (interpretato molto bene da un bravissimo Romain Duris) si accumulano, s’intersecano, entrano in conflitto tra loro, sembrano a volte avere la meglio su di lui. Come può farcela un padre da solo, con due figli e uno lavoro con orari massacranti e uno stipendio modesto? Per l’attualità della tematica, o meglio delle tematiche, nelle battaglie del protagonista rivediamo le nostre battaglie, quelle di ciascun lavoratore o di ciascun genitore.

Una scena di Le nostre battaglie

Se da un lato lo scopo della pellicola è quella di una denuncia sociale di una situazione che fin troppe persone conoscono, il suo grande realismo, che ricorda da vicino i film dei fratelli Dardenne, rischia di compromettere una fruizione fluida e coinvolgente da parte dello spettatore. Per quanto si tratti di un insieme di problematiche di un’attualità disarmante e in grado di far riflettere profondamente il pubblico, la fatica con cui il protagonista annaspa tra un’incombenza e l’altra, tra le quali si scorgono alcuni spiragli di positività, si riversa inesorabilmente sul pubblico, che si può sentire appesantito. Si tratta di un meccanismo a doppio taglio, che può essere apprezzato o mal tollerato da chi si trova in sala e non si aspetta una così fedele rappresentazione di una quotidianità piena di sfide non stimolanti ed emozionanti, ma dalle quali dipende il benessere di più persone.

Le nostre battaglie

valutazione globale - 6.5

6.5

Un racconto realistico ma non entusiasmante delle battaglie quotidiane

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Le nostre battaglie: giudizio in sintesi

Una scena di Le nostre battaglie

Le nostre battaglie racconta la storia di un nucleo familiare alle prese con gli ostacoli che un lavoratore medio deve affrontare nella vita quotidiana, rese ancor più difficili dall’improvvisa e non motivata fuga della compagna. Con una regia che segue da vicino i personaggi, nelle mura domestiche, sul luogo di lavoro, negli edifici scolastici, il senso di claustrofobia dovuto a quell’apparente mancanza di soluzioni definitive e punti fermi data dai contenuti narrativi, viene acuita sempre più anche dalle scelte tecniche. Un quadro realistico, fin troppo realistico e disilluso, la quotidianità complicata che ci viene raccontata possono coinvolgere le persone più empatiche, ma al contempo anche appesantirle.  

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