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Good Sam

Good Sam: recensione del film romantico su Netflix

La recensione di Good Sam, film Netflix disponibile sul catalogo dal 17 maggio 2019.

Good Sam: la sinossi

Quando un generoso e anonimo “buon samaritano” (Good Sam-aritan) lascia una busta contenente $100.000 di fronte alla casa di una donna bisognosa, una giornalista di cronaca inizia ad indagare sulla notizia. Combattuta tra carriera, intrighi politici e amore, la reporter Kate Bradley (Tiya Sicar) racconta una New York di generosità e altruismo.

Good Sam: le nostre impressioni

Una commedia romantica dal plot classico che sembra copiata da tutto il “girato” su New York, sui reporter d’assalto e le inchieste di cronaca metropolitana.

Good Sam

La protagonista per lavoro e per estrazione sociale si trova a frequentare contemporaneamente due uomini molto differenti e con interessi contrapposti. La trama illustra le lotte interiori della reporter d’assalto Kate tra il credere alle buone intenzioni del prossimo, o cedere al cinismo metropolitano dell’uomo-mangia-uomo.

Intrigata da Eric Hayes (Chad Connell) il timido ed eroico pompiere della NYFD, ma sedotta da Jack Hnasen (Marco Grazzini) un ricco entrepreneur arrivista, Kate indaga sul mistero del Buon Samaritano fino a giungere alla giusta scelta sentimentale. Un film pulito, senza scene sexy né linguaggio per adulti, adatto al pubblico perbenista assetato di storielle romantiche ambientate a New York.

Good Sam

Valutazione globale - 4

4

Una commedia romantica dal plot classico che sembra copiata da tutto il "girato" su New York

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Good Sam: giudizio in sintesi

Non riesco a trovare meriti in questo film, neppure nella regia di Kate Melville che risulta banale e con alcuni scivoloni. Le inquadrature fisse sono tremule, e il girato in esterni sembra ripetersi continuamente uguale a se stesso. Gli attori anonimi non brillano nella recitazione, che assomiglia più ad una soap opera. Sembra che l’intero budget sia stato destinato ai bei vestiti e al trucco, per questa commedia patinata e noiosa, che manca totalmente di originalità. L’ultima scena – addirittura – invece di concludere un film durato troppo, dà quasi adito ad un temibile sequel.

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