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Chris Galust e Lauren Spencer in Give me liberty

Give me liberty: la recensione del film di Kirill Mikhanovsky

Give me liberty, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, è un film del regista moscovita Kirill Mikhanovsky con protagonisti Chris Galust Lauren Spencer. Immigrato negli Stati Uniti in giovane età, dopo aver realizzato alcuni cortometraggi, è al suo secondo lungometraggio dopo Fish dreams (2006).

Give me liberty: la sinossi

Give me liberty

Vic (Galust) è un giovane autista per disabili di origini russe che lavora a Milwaukee. Un giorno, tentando di non far tardare alcuni membri del clan russo di cui egli stesso fa parte al funerale di una parente, ha a che fare col chiassoso Dima (Stoyanov) e allo stesso tempo con Tracy (Spencer), una giovane afroamericana dal carattere molto forte costretta su una sedia a rotelle, anch’ella impossibilitata a ritardare. Tra corse con il furgone, canti tradizionali e peripezie a volte comiche e a volte drammatiche, il legame tra Vic e Tracy pare diventare sempre più stretto.

Give me liberty: le nostre impressioni

Give me liberty è un film di grande intensità, il cui ritmo stordisce e fa breccia nell’intimo dello spettatore. Pur non trattandosi di un action-movie, l’azione si svolge rapida e convulsa così come il furgone di Vic, che si agita frenetico e ad alta velocità per le strade di Milwaukee nell’impossibile tentativo di conciliare tutte le esigenze dei clienti allo stesso tempo. Vic è proiettato in uno sforzo che, con lo svilupparsi del film, capiremo essere profondamente umano: quello di porre un qualche rimedio alle vite segnate dei protagonisti. Colpisce il modo in cui il ritmo serrato viene modulato con la stasi quasi onirica delle scene d’aperura del film. Una stasi sulla quale l’opera ritornerà in un momento chiave del film: quella in cui un disabile di colore – costretto a letto senza nemmeno riuscire a fumare da solo – con voce lenta e profonda, accompagnata dai toni della fotografia su un giallo solenne e decadente, lancia messaggi netti e in qualche modo assoluti. Senz’altro si tratta di momenti di ottimo cinema.

Chris Galust e Lauren Spencer in Give me liberty

Diviene poi chiaro che quello dell’autista sanitario, per Vic, non è solo un lavoro. Non può esserci, in quel contesto, alcuna cesura tra vita e professione. Ogni istante della pellicola sembra infatti parte di un unico fluire, dove attori e spettatori rimangono invischiati; dove bene e male, gioia e tristezza vengono a compenetrarsi senza confini.

Per conseguire questo notevole risultato il film si avvale di un montaggio serrato accompagnato dalla concitazione della camera a mano, oltre alla grande prova di un numero di attori non professionisti che incarnano splendidamente questo connubio di arte e vita, realismo e sfumatura poetica. Il regista mette in campo transizioni tra il colore e il bianco e nero per sottolineare momenti particolarmente drammatici, nei quali ciò che veramente accade cede il passo alla polifonia dell’insieme ed ai legami che nascono trai protagonisti, allo stesso tempo lontani anni luce eppure uniti dalla loro condizione di reietti. L’impatto emotivo di questi momenti è molto forte.

Give me liberty

valutazione globale - 8

8

Ritmo intenso, vita e forti emozioni

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Give me liberty: giudizio in sintesi

Give me liberty 1

Give me liberty è un film dal ritmo intenso, in grado di emozionare lo spettatore con il suo ampio repertorio emotivo e la sua profonda umanità. Si tratta inoltre di un film bello da vedere, grazie all’ottima recitazione degli attoripur non professionisti – e grazie alla sapiente modulazione tra stasi e ipercinesi. Le vicende raccontate fanno parte anche del bagaglio di esperienze del regista: egli, in passato, ha realmente svolto il lavoro di Vic ed è egli stesso un immigrato russo negli Stati Uniti, sebbene dopo la proiezione del film abbia negato che si possa parlare di un film autobiografico e sottolineato le difficoltà economiche che hanno caratterizzato la produzione.

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About Tommaso Perissi

Scopre la magia del cinema d'autore verso la fine degli anni 90 grazie ad una videoteca vicino alla stazione di santa maria novella che offre titoli ancora in vhs...poi frequenta saltuariamente vari cineforum in giro per la città

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