Titolo: Chi sta male non lo dice
Editore: Mondadori
Pagine: 162
Costo: 12,00 Euro
Uscita: Aprile 2017
Chi sta male non lo dice di Antonio Dikele Distefano. Questa è la storia di Yannick e Ifem, la storia di due ragazzi. Di mancanze, assenze, abbandoni, di come è difficile credere nella vita quando questa ti toglie più di quanto ti dà.
Chi sta male non lo dice
Non è però solo un pugno nello stomaco, è soprattutto la storia di come i fiori spuntano anche nel cemento. Di come c’è sempre un modo per salvarsi, l’importante è non rinunciare, non smettere mai di amare la vita. Una storia iniziata in un quartiere dove a cadere a pezzi sono le persone prive di impalcature, schiave delle condizioni economiche al punto di attaccarsi al lavoro rinunciando così alla vita. Dove chi non ci riesce beve fino ad annullarsi e alza le mani sui figli e sulle mogli dietro imposte serrate. Dove la gente sa e non fa nulla.
Perché addosso tutti hanno l’odore dei poveri e le scarpe consumate di chi è abituato a frenare in bici coi talloni. Una storia di sogni infranti che i figli ereditano dai genitori, partiti dall’Africa per “na Poto”, l’Europa, senza sapere che questo paese non è pronto ai loro tratti del viso né preparato a sostenere le loro ambizioni. Basta avere la pelle un po’ più scura per essere preso di mira, il taglio degli occhi diverso per sentirsi intruso, un cognome con troppe consonanti per sentirsi gli sguardi addosso. In questa desolazione, Ifem prova a colmare il vuoto che la mangia da dentro con l’amore.
Quello per Yannick. Un ragazzo che sembra inarrestabile. “Ifem, non ci fermeremo finché non capiranno che non siamo neri che si sentono italiani, ma italiani neri” le ripete continuamente. Ma pian piano quell’amore, come tutto attorno a lei, svanisce. Ne rimane solo un’ombra sottile nelle linee immaginarie che lei traccia sulle labbra di lui mentre dorme. Uno dei pochi momenti in cui Yannick sembra quieto. Perché a fermare la sua corsa è la cocaina. Iniziata per noia, quasi per caso, perché lui è cresciuto in un quartiere popolare dove tutti almeno una volta hanno provato, anche i preti. E perché per un attimo la polvere bianca riempie qualsiasi vuoto – ti fa sentire come avessi dentro tutto il ferro della torre Eiffel –, ma poi si porta via tutto.
Antonio Dikele Distefano
Nato nel varesotto da genitori angolani, Antonio Dikele Distefano cresce a Ravenna. Fin da dodicenne appassionato di hip-hop, nell’ambiente è conosciuto come “Nashy”, e ha scritto diversi pezzi musicali. Nel 2010 ha fatto parte del progetto fotografico ravennate “Generazioni in movimento” di Filippo Molinari, dedicato ai ragazzi della cosiddetta seconda generazione di immigrati.
Proprio in virtù della sua passione musicale, dal 2013 fa parte del duo “Primavera Araba”, in cui scrive i testi e canta. Nel 2015 esce per Mondadori il romanzo Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?, delicata storia d’amore tra una ragazza bianca e un ragazzo di colore. Questa stessa storia, ancora prima di essere stata pubblicata con un grosso editore, aveva avuto un buon successo nel self-publishing. Per Mondadori ha scritto Prima o poi ci abbracceremo (2016), e Chi sta male non lo dice (2017).
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