Lo scorso lunedì è andato in onda negli Stati Uniti l’ultimo episodio della quarta stagione di Better Call Saul, la serie nata come uno spin-off di Breaking Bad ma che nel tempo ha saputo costruirsi una propria identità, tanto che alcuni l’hanno trovata addirittura superiore alla serie madre (il regista Guillermo Del Toro, ad esempio).
Better Call Saul: incidente per Giancarlo Esposito
Uno dei migliori risultati raggiunti dalla produzione della serie tv è stato quello di non far notare ai telespettatori che il personaggio di Gus Fring per molti episodi non cammina. Giancarlo Esposito, l’attore che lo interpreta dalla terza stagione di Breaking Bad, ha avuto un incidente durante le riprese rompendosi la caviglia e per questo motivo era incapace di camminare.
Per il co-cratore della serie Peter Gould “è stato un ostacolo per tutti noi, ma soprattutto per Giancarlo che è una persona straordinaria.”
Gould assicura tutti che Giancarlo, adesso, sta meglio ma la domanda che la produzione della serie si è posta una volta venuta a conoscenza dell’incidente è stata: come possiamo girare le scene con un Gus Fring incapace a camminare? Semplice: usando una controfigura.
“Nell’episodio finale,” spiega Gould “si passa dal vero attore al suo doppio. La scena tra Giancarlo e David Costabile (Gayle, ndr) nel laboratorio in costruzione è stata girata con la controfigura di Fring che si sposta da un punto all’altro. In realtà Giancarlo è sempre stato fermo nel solito punto.”
Better Call Saul: continua l’evoluzione di Jimmy in Saul
La quarta stagione di Better Call Saul ha continuato a seguire l’evoluzione di James McGill (Bob Odenkirk) in Saul Goodman. L’ultimo episodio ha fatto un ulteriore passo avanti in questo senso con Jimmy che, una volta riottenuta la licenza da avvocato, decide di cambiare nome, esclamando: “It’s Saul Goodman!” la cui assonanza è pressoché simile a Saul Goodman. Tutto questo lo fa davanti alla partner Kim (Rhea Seehorn), sconcertata ancora una volta di come il suo compagno si sia preso gioco di tutti.
“Sono molto eccitato dal vedere cosa accadrà dopo,” spiega Gould, “perché ha tutta questa energia addosso e anche un po’ di mania e per lui accadranno cose molte interessanti. Dall’altra parte però sono anche un po’ triste, perché Jimmy sta andando in un posto che non credo sia buono per lui, come persona, e penso che perderà quasi del tutto la sua umanità.” Gould esprime preoccupazione anche per il personaggio di Kim: “Non penso che la rottura tra lei e Jimmy ci sia già stata, ma sono preoccupato di quello che potrà accadere a lei vedendolo percorrere quel sentiero che ha in mente.“
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Better Call Saul: elogio a Kim
Gould spende ancora qualche parola sul personaggio di Kim:
Kim è un personaggio che non esiste in Breaking Bad, e quando abbiamo cominciato con Better Call Saul tutto quello che facevamo dovevamo metterlo in relazione con Breaking Bad. Abbiamo cominciato all’ombra di Breaking Bad. Adesso siamo diventati un’estensione o una variazione, sempre nello stesso universo. Così, il fatto che molti fan della serie apprezzino il personaggio di Kim è fantastico.
Gould ricorda anche un episodio accaduto nella writers room dello show:
Ad un certo punto ho detto ai miei colleghi: in qualche modo, Kim Wexler è qui l’equivalente di Jesse Pinkman. Nei fatti Jesse, con tutto quello che ha combinato, non ha mai perso la sua umanità, e per come Breaking Bad si è evoluto penso che molti avevano più a cuore il destino di lui che di Walter. La stessa cosa si può dire per questo show.”
Better Call Saul: la fine è vicina
E Gayle? Lo vedremo cucinare nel laboratorio di Gus già dalla prossima stagione?
Sì, penso che vedremo Gayle molto di più nella prossima stagione.
Gould spiega come nel corso della stesura della sceneggiatura della prima stagione, insieme a Vince Gilligan non riuscivano a scrivere Jimmy quando dovevano buttare giù i dialoghi che lo riguardavano. Ma le cose sono cambiate tanto che ora Gould dichiara che penserà al personaggio con il nome di Jimmy per sempre.
Gould ammette che quando lui e Gilligan hanno cominciato con la lavorazione di Better Call Saul “abbiamo pensato di arrivare al punto di trasformazione del nome non andando troppo per le lunghe. Sapevamo già dall’inizio che Jimmy McGill sarebbe diventato Saul Goodman. Non pensavo seriamente che ci sarebbero voluti 35 episodi prima di arrivare a questo punto, e poi nel 40esimo ascoltare la sua affermazione: “Farò l’avvocato con questo nome.” Non pensavo che ci sarebbe voluto così tanto tempo, ma la verità è che il personaggio non era ancora pronto.”
Infine, Gould ammette che lo show è alle battute finali:
Credo che siamo davvero alla fine della storia. Questo è l’inizio della fine.”
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Fonte: IndieWire