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The Handmaid's Tale: il ruolo dei costumi

The Handmaid’s Tale 3: la carica denotativa dei costumi dei personaggi

La terza stagione di The Handmaid’s Tale sembra molto promettente. In un periodo in cui le leggi contro l’aborto stanno riaffiorando prepotentemente nel sud degli USA, la serie, che racconta i problemi che devono affrontare le donne per riconquistarsi i loro diritti umani, è lo show più richiesto e più visto di sempre, 27 volte di più che qualsiasi altro show negli Stati Uniti, almeno da quanto è stato rilevato al suo debutto il 5 Giugno.

Quindi forse è un po’ ironico che, almeno l’inizio della terza stagione, le iconiche uniformi delle handmaids (ancelle) che sono state viste sui gradini delle corti di giustizia nel paese nelle scorse settimane non sono l’unico punto focale della storia.

The Handmaid’s Tale: i costumi di Emily

I riflettori si sono puntati anche sul personaggio di Emily (interpretata da Alexis Bledel) che è riuscita ad evadere da Gilead alla fine della seconda stagione, approdando sulle rive canadesi all’inizio di quest’ultima stagione. Non più costretta ad indossare l’uniforme rossa, Emily inizia la sua esperienza da rifugiata, cercando di recuperare la sua vita precedente, per quanto profondamente traumatizzata dalle sue esperienze a Gilead.

Per quanto riguarda il ruolo di costume designer, Natalie Bronfman si è occupata dei costumi fin dalla prima stagione e pertanto è molto esperta del ruolo fondamentale che gli outfit hanno all’interno di questa storia.

“Conosco la storia di Gilead in ogni dettaglio, come se la stessi vivendo io stessa. Il mio più grande lavoro adesso è mantenere quello che abbiamo così come sviluppare nuove sfaccettature dei personaggi man mano che li scopriamo” ha commentato Natalie Bronfman.

The Handmaid's Tale: il ruolo dei costumi

La Bronfman ha immaginato nuovamente il guardaroba per alcuni personaggi fondamentali e sta anche introducendo una nuova palette. Per quanto riguarda Emily, era necessario reinventare un guardaroba “normale”, con vestiti “normali”, dal momento che non vive più all’interno del regime di Gilead, ma al contempo non poteva nemmeno recuperare il modo di vestirsi di Emily prima di Gilead.

“Prima, per esempio, avrebbe indossato una camicia con i primi due bottoni aperti, avrebbe indossato una gonna. Ora invece indossa i suoi vestiti come un’armatura”. Questo vuol dire introdurre dei vestiti a collo alto, in modo che nessuna parte del corpo sia scoperta, o cappotti avvolgenti, tutti con i toni della terra, a simboleggiare quanto il personaggio voglia confondersi con essa il più possibile.

Poiché Emily è arrivata in Canada con nient’altro che la sua divisa da ancella e la bambina di June tenuta stretta a sé, nei suoi primi giorni in Canada indossa vestiti che si fa in un certo senso andare bene, vestiti che probabilmente non avrebbe scelto di sua spontanea volontà.

I costumi di Serena

Allo stesso modo si comporta il guardaroba della moglie del Comandante Fred, Serena (Yvonne Strahovski). Benché viva ancora all’interno dei confini di Gilead, ha cambiato molto il suo atteggiamento in seguito alla separazione dalla bambina di June alla fine della seconda stagione e si trova in una situazione di forte instabilità mentale, motivo per cui ha dato fuoco alla sua casa. Per questo motivo deve affidare agli altri la responsabilità del suo guardaroba.

The Handmaid's Tale: il ruolo dei costumi

“Non c’è niente di regolare riguardo a Serena”, commenta Bronfman a proposito dei vestiti del personaggio all’inizio della stagione, “sono tutti vestiti un po’ sciatti, senza stile, fatti di materiali che non indosserebbe mai”. Per rimarcare il cambiamento mentale e psicologico nel corso della corrente stagione, Bronfman ha anche giocato con “le diverse potenzialità del color tè blu e su forme differenti”.

Inoltre, il viola è diventato una parte integrante della storia di questa stagione visto che il designer ha introdotto il color mora (quindi quasi nero) per le vedove.

“Penso a tutti i colori tribali che le donne indossano quasi come un’uniforme militare e il viola è sempre associato ad un soldato ferito” ha detto la Bronfman, aggiungendo che le vedove di Gilead sono ferite per due ragioni: la perdita dei loro mariti e la perdita della loro possibilità di poter vivere in quella società.

Riguardate anche il trailer ufficiale della terza stagione di The Handmaid’s Tale

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Fonte: Variety

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