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O Mecanismo

O Mecanismo: recensione del pilot della serie Netflix sulla politica corrotta

O Mecanismo, la nuova serie crime creata dal produttore esecutivo e regista di Narcos, José Padilha, sbarca su Netflix con otto episodi tratti da una storia vera sul più grande scandalo di corruzione nella storia del Brasile.

O Mecanismo – pilot: sinossi

Dopo Narcos, arriva O Mecanismo, crime drama ambientata in Brasile e liberamente ispirata a quello che è stato il più grande caso di corruzione che abbia mai investito l’America Latina, arrivando a coinvolgere più di dodici Paesi.

O Mecanismo

Tutto ha inizio con le indagini del poliziotto Ruffo (Selton Mello) e della sua allieva Verena (Carol Abras), che li porta a scoprire l’esistenza di una fitta rete corruttiva di riciclaggio di denaro sporco, riconducibile al faccendiere Ibrahim (Enrique Diaz).

Partendo dalla storia vera di quello che è passato alla storia come il caso Portobras, la serie esplora “il meccanismo” interno di uno schema di criminalità capillarmente diffuso a tutti i livelli di potere e i cui ingranaggi metteranno a dura prova il gruppo di coraggiosi investigatori, pronti a tutti pur di rivelarne l’esistenza.

O Mecanismo –  pilot: le nostre impressioni

O Mecanismo, la nuova serie crime di Netflix, si colloca sulla scia del successo ottenuto da Narcos, e lo fa descrivendo i fatti ispirati alla cosiddetta Operazione Autolavaggio (che dà, non a caso, il titolo anche al primo episodio), durante la quale un’indagine della polizia federale brasiliana, su un fitto sistema di riciclaggio di denaro sporco, ha portato alla luce l’esistenza di un capillare sistema corruttivo diffuso su tutto il territorio nazionale.

O Mecanismo

Il caso, esploso nel 2014, ha dato luogo a una lunga serie di fermi e arresti, rivelando l’esistenza di quello che, ad oggi, è il più grande caso di corruzione al mondo. La serie nasce dalla collaborazione tra il regista José Padilha e la sceneggiatrice Elena Soarez e ci fa calare completamente nel cuore della criminalità sudamericana. Buono il livello di realismo, grazie alla scelta di location originali (il primo episodio si apre a Curitiba), e all’altezza le performance degli attori, volti poco noti, ma perfettamente calati nei loro ruoli.

Molto efficace l’interpretazione di Selton Mello, nei panni dell’agente federale Ruffo, alle prese con i suoi demoni interiori, sempre al limite, ma fortemente convinto della necessità di fare giustizia e di contrastare Ibrahim, la mano invisibile che tesse le fila della criminalità organizzata brasiliana.

O Mecanismo

È proprio quella di Ruffo la voce narrante con cui si apre immediatamente la serie, immergendoci in un universo narrativo umbratile, dove il confine tra legalità e ingiustizia è molto sottile e nel quale i momenti investigativi si alternano ad altri dove l’azione si fa più stringente.

Il ritmo della storia talvolta perde di mordente, ma questo è in parte imputabile alla complessità degli eventi raccontati, i quali devono essere in qualche modo messi in ordine per poter permettere allo spettatore di seguirne l’evoluzione. Interessante l’idea di inserire fin da subito nella macrostoria la microstoria sulle vite e le vicende personali dei protagonisti, le cui trame si intrecciano a quelle delle indagini, preludio di quella che sembra preannunciarsi come una serie articolata e di ampio respiro, rispetto alla quale ogni bilancio finale risulta ancora del tutto prematuro.

O Mecanismo – pilot

Valutazione globale - 7

7

Incisiva e rivelatrice

User Rating: 3.88 ( 2 votes)

O Mecanismo – pilot: un giudizio in sintesi

O MecanismoO Mecanismo, fin dal pilot, si rivela una serie coraggiosa, intenzionata a esplorare in profondità una delle pagine più compromettenti della recente storia del Brasile. E lo fa mantenendo il giusto equilibrio fra fiction e realtà, tra investigazione e i risvolti più personali dei personaggi coinvolti in questa fitta rete di criminalità e corruzione.

Impresa non facile visto che i fatti ai quali si ispira sono talmente attuali da riempire ancora oggi le cronache della storia del Sud America. Ma questo non sembra costituirne un limite, quanto piuttosto una risorsa, un punto di forza, capace di rafforzare la consapevolezza del pubblico rispetto a vicende le cui ricadute vano decisamente al di là della pura finzione.

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About Biancamaria Majorana

Scrittrice occasionale, irriducibile amante del cinema e delle serie TV, ma sopratutto curiosa per vocazione. Ho scoperto il cinema che non ero più piccolissima, ma ho fatto del mio meglio per recuperare il gap e oggi consumo voracemente film e serie televisive ogniqualvolta mi sia possibile. Non sono certa di nulla, ma di una cosa sono sicura: abbiamo tanto bisogno di storie, se belle ancora meglio!

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