1983 è il titolo della prima serie polacca disponibile su Netflix dal 30 novembre. All’esordio alla regia, Joshua Long.
1983: la sinossi

1983: le nostre impressioni
È chiaro sin dalle prime immagini che l’orizzonte semantico ed immaginario di 1983 è quello distopico: l’immancabile omaggio a 1984 di Orwell è una citazione fin troppo ovvia. I binari sui quali si muoveranno tutti gli otto episodi sono chiaramente impostati su una sostanziale dicotomia. Da un lato l’Ordine: imposto dal Partito, menzognero e solo illusoriamente efficace, responsabile della morte di tanti giovani aspiranti alla verità (che si rivelerà essere nient’altro che la porta d’ingresso alla libertà). Dall’altro il magmatico ribollire del dissenso dei ragazzi dell’Armata Leggera, guidati dalla giovane Ofelia (Michalina Olszanska), che si presentano come i depositari dell’anima della nazione, dei suoi valori civili e politici.

All’interno di 1983 Joshua Long opta per un montaggio parallelo scolastico e ben cadenzato, suggerendo da subito che i sanguinosi fatti del 1983 abbiano molti collegamenti e ripercussioni con quelli contemporanei. In questo modo il climax narrativo risulta in generale convincente, anche se non sempre armonico o lineare. Lo sforzo richiesto al pubblico non è indifferente. Non tanto per questo continuo rimbalzo tra presente e passato, ma soprattutto a causa dell’allargamento progressivo dei protagonisti in gioco e delle tematiche in ballo. Col procedere degli episodi, compariranno generali dell’esercito che tramano contro il Partito; un Primo Ministro che ha misteriosi legami con personaggi venuti dall’estero; rappresentanti di Israele, giunti in Polonia per rovesciare il regime.

Decisamente squilibrate risultano, purtroppo, le interpretazioni fornite dai tre protagonisti principali. Robert Wieckiewicz infatti, dall’alto della sua esperienza, giganteggia per carisma in mezzo ad un cast davvero poco entusiasmante. Il personaggio di Maciej Musiał risulta a tratti stucchevole, nella sua fastidiosa ingenuità. Quello della ribelle Ofelia, cui presta il volto Michalina Olszanska, è difficilmente credibile, data la quasi costante inespressività.
valutazione globale - 5
5
Inizio promettente, ma sviluppo eccessivamente confusionario.
1983: giudizio in sintesi

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