Venezia 73 volge ormai al termine e noi di Intrattenimento con diversi redattori abbiamo visto e vi abbiamo raccontato praticamente tutti i film in concorso e qualcosa anche di più. Lo abbiamo fatto sui vari social con gli InstaMostra, lo abbiamo fatto scrivendo delle recensioni complete e altre arriveranno nei prossimi giorni, ma ora, a poche ore dalla proclamazione dei vincitori, vogliamo fare un riassunto e dirvi cosa abbiamo preferito e per cosa tiferemo stasera.
Naturalmente anche stasera saremo qui e seguiremo le premiazioni in diretta, provando ad aggiornarvi con un live tweeting e sui nostri social, quindi appuntamento dalle 19 in poi.
Ma ora vediamo la nostra classifica dei film in concorso a Venezia 73:
Venezia 73 – I film
EL CIUDADANO ILUSTRE Voto: 9
MARIANO COHN, GASTÓN DUPRAT – Argentina, Spagna, 118’ Oscar Martínez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Gustavo Garzón
Un appassionante racconto del ritorno alle origini di uno scrittore, che esplora il senso della letteratura stessa e lo fa divertendo, emozionando, facendo riflettere il pubblico. Risate, suspance e grandi applausi in sala per una pellicola raffinata e un Oscar Martinez superbo
JACKIE Voto: 8,5
PABLO LARRAÍN – Usa, Cile, 95’ Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt
Forse non il biopic perfetto, ma sicuramente una storia affascinante, con introspezioni che fanno riflettere ed emozionare. Sugli scudi una Natalie Portman nel ruolo della vita e che vola diretta verso gli Oscar
FRANTZ Voto: 8
FRANÇOIS OZON – Francia, Germania, 113’ Pierre Niney, Paula Beer, Marie Gruber, Ernst Stötzner, Cyrielle Claire
Un racconto intenso, una visione della guerra, della morte, della vita e dell’amore. Ci sembra il miglior film di Ozone di sempre ed è anche, stranamente per il contenuto, molto attuale. Se vincesse non sarebbe una forzatura
PARADISE Voto: 8
ANDREI KONCHALOVSKY – Russia, Germania, 130’ Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt
Elegante, crudo e originale, ritrae il viaggio dell’individuo attraverso le sfaccettature dell’olocausto. Da vedere
NOCTURNAL ANIMALS Voto: 8
TOM FORD – Usa, 116’ Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Laura Linney
Una storia matrioska di cinica banalità che contiene una cruda violenza e dolore. Più storie in una sola e un Jake Gyllenhaal che fornisce una prestazione molto convincente. Elegante. Stupefacente
ARRIVAL Voto: 7,5
DENIS VILLENEUVE – Usa, 116’ Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg
Un finto sci-fi che parla di comunicazione, scelte, amore, dell’essere umani. Parla di destino ed emoziona. Una brava Amy Adams, ma il film si regge su una sceneggiatura molto intelligente che nasconde anche interessanti colpi di scena.
LA LA LAND Voto: 7,5
DAMIEN CHAZELLE – Usa, 127’ Ryan Gosling, Emma Stone, John Legend, J.K. Simmons, Finn Wittrock
Un film che, seppur non reinventando il musical, lo riporta in auge con una storia che coinvolge lo spettatore ed è un inno d’amore al cinema.
ON THE MILKY ROAD Voto: 7
EMIR KUSTURICA – Serbia, Gran Bretagna, Usa, 125’ Monica Bellucci, Emir Kusturica, Sloboda Micalovic, Predrag Manojlovic
Per chi ama le pellicole di Kusturica questo film è assolutamente da vedere, nonostante la Bellucci. Una favola surreale, divertente, chiassosa, soprattutto nella prima parte, mentre nella seconda si perde un po’ e cala di tono.
EL CRISTO CIEGO Voto: 6
CHRISTOPHER MURRAY – Cile, Francia, 85’ Michael Silva, Bastian Inostroza, Ana Maria Henriquez, Mauricio Pinto
Pellicola che paga lo scotto di avere un ritmo particolarmente mal gestito, una gestione dei tempi scenici sulla quale il regista deve lavorare un po’. Nonostante questo racconta la ricerca della fede tra gli umili. Film compassato, difficile ma intenso.
VOYAGE OF TIME: LIFE’S JOURNEY Voto: 6
TERRENCE MALICK – Usa, Germania, 90’ (documentario) Cate Blanchett
Malick si presenta con una cosa già vista (già fatta da lui tra l’altro) che vuole essere un po’ tutto, ma non è veramente bene niente. Strappa la sufficienza perché alcune (poche) cose sono fatte veramente bene.
THE WOMAN WHO LEFT Voto: 6
LAV DIAZ – Filippine, 226’ Charo Santos-Concio, John Lloyd Cruz
Peccato. La storia era molto interessante. Una pellicola cupa, in cui il bianco e nero garantisce maggiore cupezza, che è una storia di riscatto, di vendetta, di ricerca, vissuta nelle periferie degradate delle Filippine, tra i dimenticati. Il peccato è che Lav Diaz, per ipertrofismo allunga ogni scena, ogni inquadratura ad una lunghezza doppia senza alcun motivo narrativo, portando la pellicola a quasi 4 ore. Peccato
LES BEAUX JOURS D’ARANJUEZ Voto: 5
WIM WENDERS – (3D) Francia, Germania, 97’ Reda Kateb, Sophie Semin, Jens Harzer, Nick Cave
Un dialogo di due ore circa sotto un pergolato, tra due persone. Punto. E lo mette pure in 3D. Si parla d’amore, di vita, di donne e di uomini, ma con molta spocchia e troppa teatralità. A molti può conciliare il sonno.
UNE VIE Voto: 5
STÉPHANE BRIZÉ – Francia, Belgio, 119’ Judith Chemla, Jean-Pierre Darroussin, Swann Arlaud, Yolande Moreau
Visivamente il film è accattivante, ma non colpisce particolarmente per trama e personaggi. La storia gira un po’ troppo su se stessa in una sorta di autocompiacimento morboso.
PIUMA Voto: 5
ROAN JOHNSON – Italia, 98’ Luigi Fedele, Blu Yoshimi Di Martino, Sergio Pierattini, Michela Cescon, Francesco Colella
Film che, se presentato ad una Festa del Cinema più popolare avrebbe meritato una buona sufficienza, per la leggerezza con cui tratta alcuni temi, ma quella leggerezza lo rende anche un film di poco spessore e facilmente dimenticabile dallo spettatore. Non meritava di essere qui.
QUESTI GIORNI Voto: 5
GIUSEPPE PICCIONI – Italia, 120’ Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle, Filippo Timi
Bui a parte, anche questo, come l’altro italiano raccontato sopra, un film adolescenziale, che potrà anche essere interessante, ma che non c’entra nulla con una Mostra del Cinema come Venezia. Buono per un home video in una serata a casa. Fuori luogo.
THE BAD BATCH Voto: 4
ANA LILY AMIRPOUR – Usa, 115’ Suki Waterhouse, Jason Momoa, Keanu Reeves, Jim Carrey, Giovanni Ribisi
Avere buone idee e non sapere che farsene è un peccato mortale. L’idea di base di questo film ci sarebbe anche, con queste persone “difettate” che vengono mandate a morire o vivere in una società distopica ai margini. Purtroppo poi, tra inutilità e stupidaggini, non succeda nulla fino alla fine del film.
BRIMSTONE Voto: 4
MARTIN KOOLHOVEN – Paesi Bassi, Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Svezia, 148’ Dakota Fanning, Guy Pearce, Emilia Jones, Kit Harington, Carice Van Houten
L’idea di un western atipico, che più che raccontare di buoni dal cappello bianco e cattivi demoniaci (Un Magnifici 7 a caso) racconti la condizione vessata della donna in quell’epoca, per via di una morale religiosa malata e una società ipermachista, è molto bella. Anche la struttura del film è interessante. Certo, poi, aggiungerci thriller, horror, cose inspiegate e trash a palate (ci sono scene che entrano nell’empireo del trash) è un’idea leggermente meno bella.
THE LIGHT BETWEEN OCEANS Voto: 4
DEREK CIANFRANCE – Usa, Australia, Nuova Zelanda, 133’ Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz, Emily Barclay
No, Fassbender e la Vikander, per tutto il bene che gli vogliamo e per tutto il bello che ci danno, non valgono questa noia abissale. Nulla, non succede nulla, in un isola deserta in mezzo al niente. Una porcheria.
LA REGIÓN SALVAJE Voto: 2
AMAT ESCALANTE – Messico, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, 100’ Ruth Ramos, Simone Bucio, Jesús Meza, Edén Villavicencio
E qui arriviamo in fondo, ma proprio in tutti i sensi. Nonostante voci incontrollate diano Escalante di ritorno a Venezia (se un Dio esiste non permetterà questa cosa), è veramente il peggio visto da tanto tempo in qua. Storia mal scritta, con dialoghi allucinanti, che ruota attorno a gente che si scopa a vicenda e poi lo fa con una piovra aliena. Sarà anche una metafora, ma c’è modo e modo di farla.
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