The Journey, dal regista Nick Hamm, è stato presentato Fuori Concorso a Venezia 73 rivelandosi un piacevole ed intelligente racconto sulla politica e la pace.
The Journey: tra storia e finzione
Il film nasce con l’idea di usare il cinema, i suoi spazi e i suoi tempi, pe
The Journey racconta la storia del trattato di pace e di un’improbabile amicizia nata tra i due nemici politici Ian Paisley, un carismatico predicatore protestante e Martin McGuinness, uno dei comandanti dell’IRA. Il giorno dei trattati di pace coincideva con il 50esimo anniversario di matrimonio di Ian Paisley che dovette quindi lasciare l’incontro prima di aver dato il suo consenso. Il burbero politico si ritrovò quindi ad essere accompagnato dal suo acerrimo nemico su un jet diretto a Belfast, in un viaggio in cui i due si parlarono per la prima volta.
The Journey secondo Nick Hamm

di due attori strepitosi, Timothy Spall e Colm Meaney, che interpretano i due politici alla perfezione.
Proprio grazie alle interpretazioni dei due protagonisti The Journey rimane con lo spettatore nonostante alcune ovvie scelte narrative e alcune sequenze in cui la comicità può risultare ridondante.
The Journey: humour e identità culturale
La sceneggiatura 
È proprio attraverso l’identità culturale irlandese che Paisley e McGuinness trovano un terreno comune sul quale fondare un’amicizia e collaborazione politica come primo ministro e vice dell’Irlanda del Nord.
The Journey: un messaggio di pace per la società odierna
Se c’è un messaggio fondamentale alla base di The Journey è un messaggio verso la solidarietà e l’unione, che sembrano mancare sempre di più nella nostra società così come leader politici che abbiano lo spirito e il coraggio di battersi per il bene comune del proprio paese.
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