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Torino Film Festival

Torino Film Festival: giuria e programma al completo

La giuria del Torino Film Festival

Sono ufficiali i nomi dei giudici del Torino Film Festival, che saranno capitanati da Edward Lachman, Torino Film Festivalpresidente della 34° edizione. Lachman è un direttore della fotografia statunitense che ha lavorato con registi come Steven Soderbergh, Robert Altman, Sofia Coppola, Werner Herzog, Wim Wenders, Volker Schlöndorff e Jean-Luc Godard, ottenendo due nomination agli Oscar con Lontano dal paradiso (2002) e Carol (2015).

Al suo seguito ci saranno:

  • Don McKellar (Canada), regista e attore, ha collaborato con Bruce McDonalds, Atom Egoyan, David Cronenberg e Fernando Meirelles per il riadattamento cinematografico di Cecità di José Saramago;
  • Mariette Rissenbeek (Paesi Bassi), produttrice e direttore generale di German Films Service;
  • Adrian Sitaru (Romania), considerato una delle voci più autorevoli del cinema rumeno post-comunista, presenta due lavori al Torino Film Festival Ilegitim e Fixeur;
  • Hadas Yaron (Israele), cresciuta a Tel Aviv, nel 2012 ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia per La sposa promessa di Rama Burshtein, mentre nel 2014 ha vinto il premio come migliore attrice al Torino Film Festival per Félix et Meira di Maxime Giroux.

Il programma completo

Si è appena conclusa la rassegna stampa di presentazione della 34° edizione del Torino Film Festival. Ecco il programma completo dei film in concorso.

Selezione ufficiale, Torino 34

  • Avant les Rues di Chloé Leriche: In un riserva di nativi in Québec, un ragazzo si trova coinvolto accidentalmente in un omicidio. Il senso di colpa lo getta in una crisi profonda alla quale reagisce fuggendo nelle foreste; qui, attraverso la riscoperta delle tradizioni del suo popolo, cerca una via per espiare le proprie colpe. Racconto di formazione con una originale inclinazione antropologica, un’opera prima accorata e musicale, con efficaci attori non professionisti. 
  • Christine di Antonio Campos: La storia vera di Christine Chubbuck, conduttrice della tv americana anni 70, schiacciata dalla svolta sensazionalistica dei media e dal conflitto fra immagine pubblica e intima disperazione, che ispirò Quinto potere di Lumet. Ritratto di donna di intensa profondità psicologica, diretto da Antonio Campos (Afterschool, 2008; Simon Killer, 2012), con Rebecca Hall in stato di grazia e un lavoro minuzioso su musiche e suoni d’epoca.
  • I figli della notte di Adrea De Sica: Inerpicato sulle montagne, un collegio per i figliTorino Film Festival della classe dirigente. Una prigione di lusso dove si respira l’odore di una soffusa repressione. Una casa nel bosco in cui si nascondono piaceri proibiti. L’opera prima di Andrea De Sica è una favola nera che mescola suggestioni horror, ambizioni d’autore, analisi politica, cinefilia e postmoderno. Un esordio insolito, che spazia tra le fiabe dei Grimm e il cinema di Bellocchio e Lynch.
  • Jesus di Fernando Guzzoni: Il diciottenne Jesus passa la vita dividendosi tra contest di street-dance, ragazze e sballo con gli amici. Quando si mette nei guai, chiede aiuto al padre, con cui ha un pessimo rapporto. L’opera seconda di Fernando Guzzoni, premiato nel 2012 a San Sebastian con Carne de perro, analizza senza pregiudizi il conflitto tra i padri, cresciuti negli anni della dittatura di Pinochet, e i figli, costretti ad affrontare il presente senza una bussola morale.
  • Juan Zeng Zhe di Qiwu Zang: Un uomo, la moglie, il figlio, un cugino ricco e la sorella di quest’ultimo, che ha bisogno di un nuovo rene per non morire: un dramma cinese dalle atmosfere via via sempre più noir, un’analisi lucida e intransigente dei rapporti di classe nella società contemporanea e dell’esigenza dolorosa di una morale. Grandi interpretazioni, e straordinario il lavoro sul sound design. Teso e perfino commovente.
  • La Mécanique de l’Ombre di Thomas Kruithof: A lungo disoccupato, un contabile ex alcolista accetta di lavorare per una misteriosa organizzazione che gli chiede di trascrivere delle intercettazioni telefoniche: rimarrà invischiato in un pericoloso intrigo politico. François Cluzet è il bravissimo protagonista di un’opera prima che guarda ai thriller paranoici degli anni 70 (da La conversazione a I tre giorni del Condor) e non disdegna pennellate hitchcockiane. Nel cast, anche Alba Rohrwacher.Torino Film Festival
  • Lady Macbeth di William Oldroyd: La giovane Katherine vive reclusa in un gelido palazzo nella campagna del Nord Inghilterra dell’Ottocento, inchiodata da un matrimonio di convenienza, evitata dal marito più vecchio e tormentata dal suocero che vuole un erede. Durante una loro assenza, Katherine si abbandona alla passione per un servo e decide freddamente di “liberarsi”. Adattato da Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov, il ritratto di una gotica dark lady, ingenua e perversa.
  • Las Lindas di Melisa Liebenthal: L’idea di bellezza raccontata in prima persona da un gruppo di ragazze, attraverso interviste che la regista fa alle “belle” e alle “brutte” della scuola. Un’indagine sui condizionamenti culturali che plasmano un’immagine preconfezionata del femminile. Condotto con ironia e mano leggera, un film che, con uno sguardo personale e acuto, traccia una geografia, pubblica e privata, dell’adolescenza, del corpo, delle convenzioni sociali basate sull’apparire.
  • Les Derniers Parisiens di Mohamed “Hamè” Bourokba, Ekoué Labitey:Torino Film Festival Due fratelli di origini magrebine si contendono a Pigalle un bar e il loro diritto all’indipendenza. L’esordio dietro la macchina da presa di due membri del gruppo rap francese La Rumeur (attivo dal 1997), che in patria ha subito perfino un processo per diffamazione della polizia, è vitalissimo, umano, commovente, con uno sguardo acuto sui luoghi e due protagonisti (Reda Kateb e Slimane Dazi) da applauso.
  • Los decentes di Lukas Valenta Rinner: Una cameriera trova lavoro in una ricca zona residenziale alla periferia di Buenos Aires, ma scopre che al di là del filo spinato c’è un’altra comunità, che sfida i ‘decenti’ seguendo le leggi del corpo e della natura. Un’opera spiazzante, insieme comica e ‘scientifica’, che unisce rigore compositivo e pienezza sensoriale delle immagini, teorema politico e piacere del racconto. Ricordi distopici di J. G. Ballard e sensualità latina.

Sezione After Hours

  • Screamers di Dean Matthew Ronalds;
  • Animal Polìtico di Tião;
  • Antiporno di Sion Sono;
  • Chi mi ha incontrato non mi ha visto di Bruno Bigoni;
  • Goksung di Hong-Jin Na;
  • King Cobra di Justin Kelly;
  • La maschera del demonio di Mario Bava (1960);
  • Lavander di Ed Gass-Donnelly;
  • Operation Avalanche di Matt Johnson;
  • Pyromanen di Erik Skjoldbjærg;

I Did It My Way: Essere Punk

Quest’anno il festival di Torino si tinge di… punk! Ecco l’elenco dei film dedicati al tema:

  • Jubilee di Derek Jarman (1978);
  • Rock’n’Roll High School di Allan Arkush (1979);
  • Sid and Nancy di Alex Cox (1989);
  • Suburbia di Penelope Spheeris (1983);
  • The Blank Generation di Amos Poe, Ivan Král (1976);
  • The Decline of Western Civilization di Penelope Spheeris (1981);
  • The Return of the Living Dead di Dan O’Bannon (1985);

 

…E molto altro ancora sul programma di TFF34!

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