Autore: Louisa Thomsen Brits
Titolo: Hygge
Edizione Italiana: Sperling & Kupfer
Pagine: 192
Prezzo: 15,90 €
Hygge: l’arte danese dei piaceri quotidiani
La Hygge è una sensazione che conosciamo bene, ma che non tutti sanno definire. Solo quando si sperimenta consapevolmente e la si vive appieno è possibile riuscire a darle un nome. “Hygge” è una parola danese, un termine che i danesi imparano fin dalla loro infanzia e di cui la loro vita è pervasa.
Il suo significato si esaurisce più nella sua pratica, che consiste nell’arte di trarre godimento dai piccoli momenti, che nel concetto astratto. Le persone in Danimarca ricercano e sperimentano consapevolmente il modo di vivere “hyggelig”, che è dono di una tradizione nazionale secolare che contribuisce a rendere la vita di questo popolo più serena e felice.
Louisa Thomsen Brits, per metà danese e per metà inglese, ha appreso fin da piccola l’arte della Hygge e il suo libro rappresenta al contempo un modo per approfondire il concetto e una guida pratica. Infatti, per ammissione dell’autrice stessa, “la Hygge è uno stile di vita semplice e naturale, ma così ricco che spiegarlo è molto più complesso che metterlo in pratica”.
Le dimensioni della Hygge
La Hygge emerge dalla linea di frontiera che separa la dimensione materiale dalla dimensione spirituale, inscindibilmente legata all’una e all’altra. La sua descrizione più efficace, per un sem1plice meccanismo di empatia e immedesimazione, si esaurisce in tanti banali, ma significativi, esempi prototipici di esperienze quotidiane, la cui leggerezza conferisce un tono di intimità e immediatezza ad ogni capitolo di questo libro.
Hygge è allora ciò che proviamo quando la calma ci sorprende in una mattina di un giorno di festa, nel fermarsi a chiacchierare con un caro amico incontrato dopo lungo tempo, nel disporre le sedie intorno al tavolo in attesa degli ospiti o scaldandosi al fuoco di un camino.
La Hygge implica agio, un senso di benessere, uno stato rilassato della mente; viene consapevolmente praticata nella vita quotidiana ed è associata al comfort della routine e dei piccoli riti. Louisa Thomsen Brits, con sguardo che quasi si avvicina a quello tipico di un’antropologia partecipante, rende conto della rilevanza di questo atteggiamento così tipico nei danesi, un’ inclinazione che lungi dall’essere innata è piuttosto frutto di apprendimento: una disciplina dei sensi e delle emozioni che permette di dare valore alle azioni più comuni, di riconoscere il potenziale delle occasioni più banali di procurarci piacere e benessere. E’ una filosofia pratica, la prescrizione di uno stile di vita fondata sulla spontaneità e sulla semplicità interiore ed esteriore, una via per conciliare la dimensione spirituale con quella materiale.
L’atmosfera del libro
L’atmosfera è uno degli elementi caratterizzanti la Hygge: la cura dell’ambiente che viviamo e ci costruiamo intorno (la scelta dell’arredamento di casa propria, la cura di una pianta, ecc…) e l’atmosfera di condivisione e serenità che ricerchiamo nelle relazioni con altre persone, è ciò da cui fiorisce il sentimento di Hygge.
Il libro stesso, nella sua forma e contenuto, tiene conto di questo fatto: la scrittrice tenta allora di avvolgere il lettore con un linguaggio semplice e ricco di riferimenti a fatti di vita quotidiana, compone una collezione di consigli informali su fatti banali e trascurati con la spontaneità di chi si rivolge ad un amico o ad un figlio.
Numerose fotografie, scattate da Susan Bell, intercorrono tra le pagine a consolidare il rimando delle parole alle immagini, intensificando l’invito a soffermarci sulle azioni più comuni per riconoscerne il valore. E, oltre alle immagini, Louisa Thomsen Brits schiude i confini rigidi del testo a frequenti aforismi e citazioni di illustri pensatori: nella conversazione vengono a prendere parte così Henry David Thoreau, Soren Kierkegaard, Cesare Pavese e molti altri, a sussurrarci con poesia la loro opinione sull’argomento.
Le citazioni scelte sono sempre pertinenti e illuminanti, e, a dir la verità, risultano le sole a conferire un peso a pagine volutamente, ma dopo qualche capitolo noiosamente, leggere. Alcuni dei risvolti più interessanti che affiorano dall’analisi della Hygge – come il fatto che la controparte del godimento del momento è la consapevolezza della sua fugacità, che il più intimo mistero dell’esistenza è ciò che alimenta la nostra esigenza di sentirci protetti e ancorati al presente, o ancora come la cittadinanza globale, con la connessione virtuale e non, favorisce lo scambio di beni e di idee, l’offerta di accoglienza e la richiesta di rifugio, rappresentando così una nuova manifestazione dei valori su cui si fonda la Hygge – ebbene, questi che considero alcuni degli aspetti più interessanti, sono stati introdotti e subito abbandonati, lasciando spazio ad una sovrabbondanza di esempi di vita quotidiana che finisce per sfociare nella ripetitività.
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